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Golfo, ecco perché tra il Qatar e le sorelle petrolifere è tornato il sereno

La crisi tra Doha e alcuni Paesi della regione, che aveva spaccato il Consiglio di Cooperazione del Golfo, è rientrata. Ciò consente di guardare con maggiore ottimismo alla fine delle turbolenze nel Mediterraneo, conseguenza, per buona parte delle tensioni interne al Golfo Persico.

L’accordo è stato raggiunto grazie ad un vertice inaspettato, convocato oggi in Arabia Saudita, come riporta la tv emiratina Al Arabiya.

Il risvolto immediato più importante è che ora Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, faranno tornare in Qatar i rispettivi ambasciatori, ritirati da Doha a marzo scorso. Ci sono dunque i margini per una ripresa veloce dei rapporti tra i Paesi e per una normalizzazione dei loro rapporti diplomatici, che si ripercuoterebbe sull’intero Medio Oriente e il Nord Africa, Libia inclusa.

La notizia, infatti, era attesa da tempo proprio per gli effetti importantissimi sugli equilibri politici dell’area, messi a dura prova dalla competizione tra le petromonarchie. Doha, in particolare, è stata spesso messa sul banco degli imputati per il suo sostegno silenzioso e interessato a gruppi terroristici come l’Isis o Hamas; un atteggiamento non difforme da quello di molti suoi vicini.

Tra il Qatar le tre sorelle petrolifere le tensioni riguardavano la linea editoriale dell’emittente satellitare Al Jazeera, di proprietà dell’emirato, giudicata troppo critica nei confronti dei vicini.

Non solo: Riad, Abu Dhabi e Manama non condividevano nemmeno le politiche del Qatar, considerate troppo a sostegno di quelle dei Fratelli musulmani, organizzazione ritenuta “illegale” dagli altri tre Paesi.

Si era offerto di mediare il Kuwait (l’ultimo Paese, il sesto, a far parte del Consiglio è l’Oman), ma fino ad ora con pochi risultati. Oggi, secondo Al Arabiya, è arrivata la svolta.



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