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Quanto durerà il caso Mafia Capitale?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Udite, udite, udite! Dopo gli scandali (già sopiti) legati all’Expo, al Mose ed ai comportamenti scandalosi dei politici in Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana. Dopo tutto ciò, ora giornali e televisioni hanno “scoperto” il “ Caso Roma”.

Con grande scandalo e vergine stupore si è innescato, e durerà per qualche settimana, il meccanismo informativo basato sulle solite passerelle televisive e le solite inconcludenti interviste, che, puntualmente, ritorneranno alla prossima “scoperta”.

Come Confedir potremmo anticipare che il “Caso Roma” è simile a ciò che avviene nel resto del Paese, dalle grandi città alla piccola Basilicata. Basta voler vedere, basta voler capire, basta voler indagare.

Da anni la Confedir denuncia il degrado del Paese. Di che cosa stupirsi allora? A Renzi e Co. chiediamo cosa intendano fare, in concreto, per fermare questo cancro. Non lo si fermerà, di certo, con la depenalizzazione dei reati più gravi, con le attuali regole di funzionamento della Magistratura, con lo svilimento costante dei dirigenti della P.A., con il blocco pluriennale dei contratti e della carriera dei dirigenti pubblici, con la distruzione dei rapporti con le parti sociali, con la persistenza di questo assetto regionale.

Non lo si fermerà di certo con le nomine politiche (intuitu personae) dei segretari generali e dei capi di gabinetto dei ministeri e degli Enti locali di vario tipo. Non lo si fermerà, di certo, con le nomine politiche dei “Primari Ospedalieri” e dei Commissari/Direttori delle Autorities e delle Partecipate. Nomine politiche, senza che nessuno sia mai responsabile delle cattive scelte. Nessuno, da Galan in giù. Nessuno, da Marino in giù. Nessuno, da Renzi in giù.

Jobs Act? Solo fumo negli occhi!



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