Un quotidiano riformista, ad alto livello, che venda copie e abbia un taglio non elitario ma popolare. Così descrivono nel gruppo Veneziani la prossima Unità. Il quotidiano fondato da Antonio Gramsci è stato rilevato con circa 10 milioni di euro, e il sostegno finanziario di Intesa Sanpaolo, dal gruppo editoriale che fa capo a Guido Veneziani che pubblica tra l’altro riviste come Visto, Vero, Rakam e Misteri.
C’è chi, anche nella redazione della vecchia Unità, ha storto un po’ il naso per i prodotti editoriali di Veneziani. Ma c’è anche chi vede in un gruppo editoriale “puro” e non “politico” spinte imprenditoriali e professionali che possono far risorgere lo storico quotidiano del Pci.
Ora ci sono ancora alcune questioni legali e amministrative da sbrogliare, visto che la precedente società, la Nie, è in liquidazione e tutto si dovrebbe appianare verso ottobre. Quel che è certo è che l’assetto azionario della nuova società è definito: 40% Veneziani, 35% Pessina (costruttore milanese), 5% la fondazione Eyu voluta dal Pd e che i renziani contano di farla diventare il fulcro delle attività “commerciali” legate ai brand Unità ed Europa, anche con manifestazioni, show e concerti.
Il tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, ha voluto rassicurare i giornalisti dell’Unità che le assunzioni da parte della nuova casa editrice – che in una prima fase prenderà in affitto la testata per poi comprarla – assumerà in via prioritaria i colleghi del vecchio quotidiano, ma l’editore Veneziani si riserva comunque la possibilità di inserire persone del proprio gruppo nella redazione in fieri. Il direttore della testata, ovviamente, sarà deciso con i vertici del Pd.