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Orion, perché è stato rinviato il lancio della capsula che porterà l’uomo su Marte

Slittato di circa 24 ore, a causa del forte vento e di un’anomalia a una valvola per il carburante, il lancio della capsula Orion, il nuovo veicolo spaziale statunitense destinato a trasportare gli astronauti oltre l’orbita bassa terrestre (quella dove orbita la Stazione Spaziale Internazionale) e uno dei programmi spaziali più ambiziosi dell’amministrazione Obama e della storia.

I DETTAGLI

La capsula, progettata anche per portare l’uomo su Marte, avrebbe dovuto effettuare un primo volo di prova senza equipaggio, in attesa del primo volo abitato previsto attorno al 2021, budget permettendo. Capace di trasportare fino a 7 persone, Orion ha come prime contractor Lockheed Martin ed utilizza, in attesa del nuovo razzo vettore SLS, i Delta IV per giungere a circa 6.000 chilometri di distanza dalla Terra.

LA MISSIONE

Scopo di questo primo volo, che ha già subito diversi rinvii, dimostrare che gran parte della tecnologia necessaria a riportare l’uomo nello spazio, in particolare su Marte, dopo il programma Apollo è già disponibile. La prima missione di collaudo, incentrata sul funzionamento dei sistemi deputati a garantire un rientro sicuro in atmosfera, come paracadute e scudi termici, durerà circa 5 ore.

PARLA LA NASA

“Ci aspettiamo che tutto vada bene – ha spiegato Mark Geyer, direttore del programma Nasa –, ma per essere sicuri dobbiamo farla volare”. Orion sarà  equipaggiata con oltre 1.200 sensori, che registreranno le prestazioni di tutti gli strumenti di bordo, e atterrerà nell’Oceano Pacifico al largo delle coste californiane. Dopo questa prima missione, il programma verrà sospeso per questioni di carattere finanziario e riprenderà con altri test nel 2018.


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