Moody’s loda la Regione Puglia i cui risultati di bilancio vengono considerati soddisfacenti, con un deficit sanitario ridotto e un indebitamento moderato. Chi avesse mai pensato che l’Ente governato da dieci anni dal Presidente Nichi Vendola – il “rivoluzionario gentile”, leader di un partito di Sinistra di opposizione a livello nazionale – fosse stato disattento alle rigorose logiche dell’equilibrio di bilancio dovrà ricredersi.
Se l’Agenzia di rating Moody’s aggiorna la propria valutazione sull’affidabilità dei conti della Regione, confermando il giudizio positivo già espresso nel febbraio scorso, ha fondati motivi per farlo, dal momento, ad esempio, che i risultati di bilancio per la voce riguardante la sanità – che ne è di gran lunga quella maggiore – sono considerati soddisfacenti e in netto miglioramento rispetto al 2011. Il massiccio piano di rientro dal deficit sanitario – a molti cittadini apparso persino troppo duro e peraltro imposto anche dal Governo, ma perseguito dalla Giunta Vendola con consapevole e sofferta inflessibilità – ha dato i suoi risultati, se è vero che l’Agenzia di rating statunitense sottolinea la solidità del bilancio regionale, la buona posizione di liquidità della Regione e classifica come moderato il suo livello di indebitamento.
Il rating della Puglia rimane BAA2 che non migliora rispetto a febbraio, ma per ragioni legate al contesto economico nazionale. La prima riguarda “la rigidità strutturale derivante dalle misure di austerità intraprese dal Governo centrale” come scrive l’agenzia americana, e la seconda “i minori trasferimenti dallo Stato centrale alla Regione, destinati alla spesa sanitaria”, per cui l’Ente potrebbe ridurre i suoi investimenti, dovendo destinare una quota del bilancio proprio a coprire i costi della sanità non assicurati dai trasferimenti centrali. Tuttavia Moody’s prende atto “dell’impegno della Regione a migliorare i risultati operativi nella sanità, attraverso specifiche misure di riordino della rete ospedaliera e il contenimento dei costi”.
Le prospettive restano stabili e il rating BAA2 colloca la Puglia nella fascia alta dei rating assegnati alle Regioni italiane (fra BAA1 e BA2), grazie alla solida situazione di liquidità dell’Ente e al debito più basso rispetto alla mediana delle altre Regioni italiane.
Dunque, il presidente Vendola – che ha annunciato da tempo la volontà di non ripresentarsi per un terzo mandato alle elezioni regionali della prossima primavera – lascia un Ente in buona salute finanziaria a vantaggio di chi sarà chiamato dal voto popolare a guidarlo.
Ma il giudizio di Moody’s sulla Puglia si presta, a nostro avvio, anche ad un’altra considerazione riguardante la collocazione della Puglia in un territorio come quello meridionale che viene spesso rappresentato da alcuni osservatori – ma anche da pur autorevoli centri di ricerca – come un’area omogenea nel malgoverno della cosa pubblica e nella inefficienza della spesa.
Per fortuna la realtà non è questa e Vendola ha fatto bene a sottolinearlo anche alla recente presentazione a Roma del Rapporto Svimez – alla presenza del Sottosegretario Delrio – quando fra l’altro ha rivendicato una percentuale di spesa dei fondi comunitari seconda nel Sud solo a quella della Basilicata e di gran lunga superiore a quella di altre Regioni. E nel sottolinearlo Vendola non ha mancato, sia pure implicitamente, di polemizzare – con il garbo che lo contraddistingue – con la stessa Svimez che nel suo Rapporto per il 2014 non ha trovato il modo di evidenziare una diversità positiva della Puglia che non è assimilabile alle altre Regioni del Sud. E si badi bene che la stessa Regione Puglia è socia sostenitrice della Svimez, una partecipazione la sua che non sollecita certo privilegi nelle valutazioni degli analisti della Svimez, ma neppure sopporta loro sottovalutazioni e reticenze rispetto alle performance positive di cui la Puglia si dimostra capace.
Federico Pirro (Università di Bari – Centro Studi Confindustria Puglia)