Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Avvertenza. Prima di leggere questa pagina bevete un bicchiere di prosecco Docg. Il mio preferito è il millesimato Vettoraz (per un miglior rapporto qualità/prezzo) anche se devo ammettere che il Giustino B. (Ruggeri) è splendido. Comunque sia, bevuto che abbiate, potete proseguire.
“Passate le feste, gabbato lo santo”: è uno dei tanti modi di dire. Le feste non sono ancora finite, perché i Magi e la Befana sono ancora per strada. Ma la Befana (con tacco 15?) del regime renziano non porterà doni ai “grandi” ed ai “pensionati” ma solo carbone nero, sotto forma di nuove tasse.
Ancora una volta, la colpa è del solito MAXIEMENDAMENTO che, come ogni fine anno, accompagna la Finanziaria di turno. Finanziaria, chiamata paradossalmente LEGGE di STABILITA’ in un Paese sempre meno stabile, per colpa di un DEBITO PUBBLICO in crescita continua, alla faccia della suddetta e fantomatica “legge di stabilità” annuale.
In un Paese serio (ma l’Italia, anche quella renziana, Paese serio non è piu’!) la Legge di stabilità dovrebbe essere costruita per cassa (e non per competenza) con uscite inferiori alle entrate, per evitare l’aumento continuo del rapporto debito/PIL. Se continua così, dal 132% circa veleggeremo (in pochi anni) verso il 140%: numero terribile, secondo alcune Prefìche economiche, perché identificherebbe un Paese in stato di default.
Ma, oggi, non vogliamo parlare di questo. Oggi, ad anno appena iniziato, vogliamo presentare ai lettori alcune tabelle elaborate dal CENTRO STUDI CONFEDIR, alla luce del comma 520 del citato maxiemendamento. Si tratta, in sintesi, della RAPINA RENZIANA alle PENSIONI PUBBLICHE. Si tratta di una TOSATURA PENSIONISTICA “RENZI-STYLE”, che non si limita a copiare quelle dei precedenti governi: Berlusconi, Monti, Letta.
Con la solita faccia da schiaffi (“abbiamo ridotto le tasse “) Renzi, con il comma in questione, ha peggiorato i tagli pensionistici di Berlusconi (5-10-15% su pensioni lorde di 90-150-200.000 euro/anno) ed addirittura quelli di Letta (Art.1, c.486, legge 147/2013; 6-12-18% su pensioni lorde di 75-107-161.000 euro), estendendoli dal biennio 2014-2015 al triennio 2014-2015-2016.
Infatti, recita il comma:
“A decorrere dal 1° gennaio 2014 e per un periodo di tre anni sugli importi dei trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di FORME di previdenza OBBLIGATORIE complessivamente superiori a 14 volte il trattamento minimo INPS, è dovuto un CONTRIBUTO di SOLIDARIETA’ a favore delle gestioni previdenziali obbligatorie, pari al 6% della parte eccedente il predetto importo lordo annuo fino all’importo lordo annuo di 20 volte il trattamento minimo INPS, nonché pari al 12% per la parte eccedente l’importo lordo annuo di 20 volte il trattamento minimo INPS e al 18% per la parte eccedente l’importo lordo annuo di 30 volte il minimo INPS. Ai fini dell’applicazione della predetta trattenuta è preso a riferimento il TRATTAMENTO PENSIONISTICO COMPLESSIVO LORDO per l’anno considerato. L’INPS, sulla base dei dati che risultano dal casellario centrale dei pensionati..è tenuto a fornire a tutti gli enti interessati elementi per l’effettuazione della trattenuta del contributo di solidarietà, secondo MODALITA’ PROPORZIONALI ai trattamenti erogati. Le somme trattenute vengono acquisite dalle competenti gestioni previdenziali obbligatorie, anche al fine di concorrere al finanziamento degli interventi di cui all’art.7, c.2, della presente legge. Conseguentemente, all’art.7,c.7, è aggiunto alla fine il seguente periodo: il Fondo di cui all’art. 81,c.29…ex legge 133/2008 è incrementato di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014-2015-2016 ai fini della progressiva estensione, su tutto il territorio nazionale, della sperimentazione di cui all’art.60…della legge 35/2012…”.
Questo il testo esatto della rapina. Per chi volesse approfondire ricordiamo che il comma 29, art. 81, legge 133/2008 “istituisce un fondo speciale destinato al soddisfacimento delle esigenze prioritariamente di natura alimentare e successivamente anche energetiche e sanitarie dei cittadini meno abbienti” …ma il comma successivo, non citato, dice che il fondo è alimentato da 5 entrate: a) da somme riscosse in eccesso dagli agenti della riscossione; b) da somme conseguenti al recupero dell’aiuto di Stato dichiarato incompatibile…; c) da somme versate da cooperative a mutualità prevalente…; d) da trasferimenti dal bilancio dello Stato; d) da versamenti a titolo spontaneo e solidale effettuati da chiunque.
Poiché le trattenute oggetto del maxiemendamento non possono essere considerate oggettivamente volontarie, allora esse vanno considerate come TASSE, quindi trasferimenti al e dal bilancio dello Stato. E, se si tratta di TASSE, esse sono inique perche’ colpiscono solo alcuni cittadini e non sono proporzionali al reddito. Su questo, la Consulta ha gia’ positivamente sentenziato, negli anni scorsi (es. sentenza 223/2012 e 116/2013) e – è il nostro auspicio- cosi’ farà anche nel 2015.
Insomma, per Renzi (come per gli altri governi che l’hanno preceduto) in Italia, i “ricchi” sono solo i pensionati con pensioni obbligatorie superiori a 75.000 euro/anno. Solo costoro sono “ricchi” e devono aiutare i “poveri”. Non sono “ricchi” i lavoratori attivi con analoghi redditi e non sono ricchi i soggetti che rientrano nelle fasce economiche da 25.000 a 75.000 euro lordi/anno, attivi o pensionati che siano. Non sono ricchi i parlamentari che ricevono vitalizi e non pensioni; non sono ricchi i pluripensionati parlamentari; non sono ricchi i manager di 8000 partecipate pubbliche etc etc. Ma non finisce qui. L’altro articolo citato (art.60 della legge 35/2012) si riferisce alla sperimentazione relativa alla CARTA ACQUISTI (ex art. 81, ma c. 32 (!) della legge 133/2008) per cittadini italiani e stranieri con permesso di soggiorno….ma detta sperimentazione non avrebbe potuto superare i 12 mesi (c.e).
Insomma a chi vanno i 120 milioni di euro sottratti ai ricchi pensionati? E come sono stati spesi, dal 2012 ad oggi, i soldi prelevati dalle tasche dei pensionati “ricchi”?
Avremo l’occasione per riflettere, su tutto ciò, nel corso del nuovo anno. Per ora ci limitiamo a queste riflessioni, integrate da alcune dettagliate tabelle che esemplificano il “ratto, alias furto ” renziano e le ipotesi di “furto” del solito economista bocconiano, in arrivo (???) all’INPS.
Nonostante tutto, buon anno a chi ci legge. Di bontà, serietà, concretezza, etica ha bisogno questo nostro Paese.
Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR