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Renzi, Europa, pizzardoni. Cambia qualcosa nel 2015?

Benvenuti nel 2015. Benvenuti in Italia. Buone notizie in arrivo?

RIECCOCI A BRUXELLES: STANGATA IN ARRIVO?

Si prenda il Sole 24 Ore: “L’aggiustamento strutturale dei conti pubblici richiesto all’Italia dalla Commissione europea per rispettare nel 2015 la regola del debito imposta dal Six-Pack sarebbe tra il il 2,2% e il 2,5% del Pil. Il condizionale è d’obbligo e lo usa la stessa Commissione nello staff working document che accompagnava a fine novembre l’opinione di Bruxelles sulla Legge di Stabilità“. Dunque le ambizioni e le giuste aspettative del governo di modificare percorso e tempistica di queste stupide, anzi folli, regole, non si sono avverate. Eppure ci sono ancora delle chance per Matteo Renzi, ha scritto Stefano Cingolani su Formiche.net, dopo l’ultima tiritera dell’Economist sull’ultima spiaggia per l’Italia. Speriamo bene.

LA VITTORIA-BLUFF DI RENZI SULLA FLESSIBILITA’ EUROPEA

Ma pure le novità semantiche vantate dal premier in Europa su flessibilità e crescita – che farebbero capolino più del passato nei documenti delle istituzioni europee – non corrispondono alla realtà. Leggere, per credere, questo articolo di Formiche.net sulle conclusioni dell’ultimo Consiglio europeo. Titolo: “La vittoria-bluff di Renzi sulla flessibilità“.

LA FRUSTATA ECONOMICA CHE NON C’E’. ORA CHI ROTTAMIAMO?

Gli esperti – Legge di stabilità alla mano – hanno calcolato che l’entità effettiva delle misure espansive è di 5,4 miliardi di euro. Ma 5,4 miliardi di euro possono essere considerati la base di una reale, benefica frustata all’economia? E’ davvero questo il cambiamento di verso nella politica economica? Beninteso, non si negano gli aspetti positivi contenuti nella Legge di stabilità e gli sforzi di Renzi, viste anche le fissazioni rigoriste di Bruxelles e Berlino, ma occorre chiedersi se il gioco della rottamazione di Enrico Letta da Palazzo Chigi per le fievoli o evanescenti politiche economiche è valsa la candela di Renzi. Il dubbio, al momento, non pare infondato.

LE TASSE CALANO MA LA PRESSIONE FISCALE NON CALA…

Ci sono anche altri numeri che inducono a una riflessione. Anzi due. I 18 miliardi di minori tasse sottolineati dal premier analizzando ed enfatizzando la Legge di stabilità e un paio di percentuali contenute nella versione definitiva del Def. Pressione fiscale: nel 2014, 43,3%; nel 2015, 43,4%. Ogni parola è superflua. Ma per analisi più approfondite si può leggere il commento di Mario Seminerio.

ASSENTEISTI E MALATI DILAGANO TRA GLI STATALI

Dalle ultime statistiche dell’Inps emerge che tra il 2011 e il 2013 il numero di certificati medici nella pubblica amministrazione è cresciuto del 27 per cento (+ 9,2 per cento tra 2013 e 2012) contro un aumento nel settore privato di poco superiore all’1 per cento. E la riforma Brunetta?…

LE SOLE DEI PIZZARDONI ALLA ROMANA

Altri numerini interessanti spuntano nella capitale. Scrive Sergio Rizzo del Corriere della Sera: “A Roma i vigili sono potentissimi: addirittura più del sindaco, si è sempre detto. Se ne contano 6.077. Tuttavia ce ne sono costantemente in giro per la città che ha il più alto numero al mondo di auto (oltre 70 ogni cento abitanti) da un minimo di 105, la sera, a un massimo di 993, la mattina. Ovvero, dall’1,7 al 16,3% della forza complessiva. E la produttività? Spiega molte cose il confronto con Milano contenuto nello studio Sose-Ifel sui costi standard. Mentre Roma spendeva per gli stipendi dei vigili il 14,5% più del «fabbisogno standard», Milano risparmiava il 38,3%. Con 154 multe mediamente a testa fatte a Roma contro le 370 di Milano“.

SALASSI E DONAZIONI. BENVENUTI A ROMA CAPITALE

Ma lo sconforto giunge anche da alcune dichiarazioni di sindacalisti e politici. Si prenda Franco Cirulli, responsabile Uil polizia municipale di Roma Capitale. A proposito dei vigili assenteisti a Capodanno, il sindacalista ha detto: “La maggior parte ha donato il sangue e, come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro degli enti locali, erano esentati dal servizio“. E a destra che dicono? Ecco il tweet di Francesco Storace, ex ministro, ex governatore del Lazio: “L’assenteismo con i vigili di Roma non c’entra un fico secco. Sono stufi di essere pagati male, solo tagli. Si chiama protesta, cari compagni“.

Auguri a tutti. Avanti così.


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