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Cosa cambia con Mattarella?

Come Francesco, anche Sergio Mattarella è stato fatto “santo subito”. Troppo facile, troppo scontato, troppo banale.

La politica politicante ha scelto come “presidente di tutti noi” uno dei suoi. Un politico di vecchio corso, un democristiano di vecchia data, uno che è vissuto di politica, per lunghi decenni della sua vita, ricoprendo ruoli ministeriali ed istituzionali.

Ben coperto dalla famiglia, dalla DC, dalla corrente morotea, dai Popolari e dal PD. Un percorso simile a quello di altri commilitoni di partito e di parlamentari di altra estrazione. Un percorso alla Scalfaro, per intenderci, ed alla Napolitano.

Modestamente, chiediamo ai grandi elettori di Mattarella ed a Mattarella stesso: cosa cambia, per un italiano comune, il fatto che sul Colle ci sia un Mattarella al posto di un Napolitano? Cosa cambia, per un cittadino comune, il fatto che sul Colle ci sia un siciliano al posto di un napoletano? Cosa cambia, per un cittadino comune, il fatto che al Quirinale soggiorni e viva o vegeti un ex democristiano di sinistra al posto di un comunista un po’ annacquato?

Cosa cambia, per un cittadino comune, prostrato sia dalla crisi economica che dalla imbecillità della politica politicante, che pensa che il parlamento italiano sia l’ombelico del mondo.

Quella politica politicante che pensa che le leggi (“raffazzonate”), sulla riforma del lavoro e sulla riforma della P.A. risolvano i problemi della gente comune.  Che pensa che le riforme istituzionali in atto possano cambiare il peso, elettorale e civile, del singolo cittadino.

Quel cittadino comune che, invece,  pensa che il Presidente della Repubblica dovrebbe essere scelto con un suffragio universale e non con una elezione ad opera di 1000 oligarchi. Di 1000 persone che di politica vivono ed hanno vissuto, Sergio Mattarella incluso.

Valuteremo Mattarella per ciò che farà e non per il suo essere schivo e serioso. Lo valuteremo per ciò che combinerà, giorno dopo giorno, per 7 lunghi anni, se la salute lo assisterà. Vedremo se sarà un Presidente “alla Scalfaro” od alla “Einaudi”. Se sarà Presidente di tutti o solo di quella “sinistra ricompattata e di quel falso centro”, da cui sono venuti i 600 e passa voti.

Noi, cittadini normali, non abbiamo perso le speranze di un’Italia migliore e di un Presidente migliore del precedente. Vedremo se, oltre ad essere riservato, Costui sapra’ anche essere equo, imparziale, autonomo. Vedremo se bloccherà quei decreti legge che urgenti non sono. Vedremo se avrà la schiena dritta nei confronti di Renzi. Vedremo se tutelerà la voglia di autonomia dei cittadini (tutti) rispetto allo strapotere romano. Vedremo se chiuderà il Quirinale, troppo costoso. Vedremo….Vedremo se riuscirà ad attraversare lo stagno, avendo sul collo uno scorpione….

Stefano Biasioli


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