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Perché lascio il Nuovo Centrodestra

Questa lettera è stata pubblicata oggi sul quotidiano Libero diretto da Maurizio Belpietro

Caro direttore, chiedo ospitalità al suo ‘’libero’’ giornale per annunciare che, dopo le vicende dell’elezione di Sergio Mattarella, ho deciso di lasciare il Ncd  a cui avevo aderito dal momento della sua costituzione.

So che questa non è una grande notizia, ma confido di poter approfittare della sua cortesia. Giudico sbagliata la linea di condotta del partito, che, si è limitato a porre una questione di metodo, quando, a mio avviso, la candidatura di Sergio Mattarella era debole nel merito. Non ha la statura internazionale che sarebbe necessaria (pensi soltanto alla crisi greca) e, soprattutto, al di là del suo curriculum e delle sue capacità (magnificate oltre misura in queste ore), il prossimo inquilino del Quirinale, è stato scelto e ‘’nominato’’ al  solo scopo di ‘’non fare ombra’’ al premier. E questo, per me, è intollerabile. Renzi sta smontando, da dilettante allo sbaraglio, la Costituzione, sta costruendo una legge elettorale molto simile alla legge Acerbo, ha già ridotto a pallidi replicanti i suoi ministri e i rappresentanti italiani nelle istituzione europee.

Quanto a Mattarella, un tempo sarebbe stato definito come un ‘’cattocomunista’’, una sorta di Rosi Bindi al maschile. Il neo presidente rimane l’ultima personalità sulla piazza che  non fu solo ostile a Berlusconi e al suo partito (fino a contrastare l’adesione di Forza Italia al PPE), ma anche alle sue aziende. C’è da aspettarsi che dal Quirinale venga una solida copertura ad una legge sul conflitto d’interessi. E che si faccia sempre più concreta la minaccia sulle concessioni a Mediaset. Mattarella appartiene alla congrega di quanti esprimono una riserva morale nei confronti del centro-destra. E ce lo troviamo al Quirinale. Ma questo è un problema dell’ex Cav che si è fidato troppo del Royal baby.

Io capisco che il Ncd, alla fin dei conti, non aveva alternative. Ma non si può agevolare e proteggere una svolta autoritaria di un ragazzotto furbo più che intelligente, fortunato più che capace. Io, almeno, alla mia età, con la mia storia, non ci sto più.

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