Signore e signori, abbiamo sbagliato. No, i berlusconiani doc non l’hanno detto. Ma questa è più o meno la sostanza della novella di Giovanni Toti di Forza Italia: “Il Patto del Nazareno è rotto”. Dunque Forza Italia s’aggiusta?
Bando alle metafore. Tutto nasce dall’elezione del presidente della Repubblica. Matteo Renzi ha indicato Sergio Mattarella, mentre Forza Italia e Area Popolare avevano suggerito Pierferdinando Casini e Giuliano Amato. Eppure, come ha detto candidamente il berlusconiano Denis Verdini, nel Patto del Nazareno rientrava anche il Quirinale (Renzi ha deciso Mattarella e così sia). No, non rientrava il Quirinale, hanno ribattuto i renziani. Benedetto teatrino…
Oggi, comunque, l’annuncio di Forza Italia, o meglio del cerchione magico berlusconiano: il Patto è morto. Sarà vero? Si vedrà. Di sicuro la novella forzista suona come una sconfitta per i berlusconiani tendenza Verdini, per i quali le sinergie con Renzi erano quasi la loro unica ragion d’essere. Di più: l’annuncio di Toti indica di fatto una confusione e un’assenza di strategia nei vertici di Forza Italia.
Vertici che ora imboccano una strada da tempo suggerita da Raffaele Fitto e Daniele Capezzone, ma senza fare ammenda di sbandamenti e magari candidandosi a diventare presto più fittiani di Fitto…