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Ecco come alfaniani e fittiani si pesano nel week end

E’ un weekend vivace quello che si prospetta questa settimana nel centrodestra: i popolari si riuniscono nella Winter School a Sestriere e i forzisti di rito fittiano s’incontrano all’Eur di Roma per “ricostruire” il centrodestra.

Una vivacità che continuerà anche per i prossimi giorni festivi in questo campo politico, con la manifestazione a Roma della Lega del 28 febbraio contro il governo Renzi e, nel successivo fine settimana, l’evento che Forza Italia aspetta da mesi: la fine dei servizi sociali e la riconquista della libertà di movimento (e di parola?) di Silvio Berlusconi l’8 marzo.

Angelino Alfano, tornato da Washington per un vertice sul terrorismo internazionale, dovrà vedersela con un partito che è riuscito a non perdere pezzi, ma che anzi si è rafforzato in Parlamento con la costituzione di Area Popolare: deve, però, ancora trovare una risposta pienamente convincente alla domanda sul perché continuare a sostenere Renzi fino al 2018.

Dall’altra parte Raffaele Fitto torna dalla Puglia dove ieri ha fatto dimettere tutti i coordinatori provinciali di Forza Italia e intende dare battaglia per non essere marginalizzato dopo aver subìto la nomina del candidato di centro destra alla regione, Francesco Schittulli, che comunque è suo amico, e del coordinatore regionale del partito, Luigi Vitali, nominato a sua insaputa. Una chiara dichiarazione di ostilità che farà emergere alla convention, non più a bassa voce, tutti i malumori della base fittiana verso l’inner circle del Cavaliere, con l’europarlamentare che si prepara a un tour in stile campagna acquisti in tutta Italia per mettere assieme dirigenti e amministratori locali delusi.

Alfano ha dalla sua l’aver individuato da tempo una strada sul solco di un Partito Popolare Europeo in Italia ma che, al momento, stenta a decollare in voti e sondaggi. Fitto, invece di contribuire a questa area politica che gli dovrebbe essere più affine vista la sua storia, gioca la partita interna sperando in un KO alle regionali e nell’azzeramento del partito.

Chi invece, causa anche i giorni di riposo medico, è lontano dall’esporsi in battaglie pubbliche è Berlusconi che spera sempre di riottenere una qualche agibilità politica e di mettere assieme tutti i litiganti che in questi giorni, non ci sono dubbi, faranno la gara a chi alza più la voce.

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