La parte più interessante delle notizie sul coté svizzero di Gino Paoli è questa: secondo le cronache, a versargli compensi in nero era il Festival dell’Unità.
Se non sbaglio si tratta di un evento organizzato annualmente dal Pd per fare fundraising; se non sbaglio quelli finiti nel mirino della Guardia di Finanza sono pagamenti relativi ad anni in cui segretario del partito era Pier Luigi Bersani; se non sbaglio lo stesso che ad ogni talk show, a proposito della questione morale, diceva: “I politici non sono tutti uguali; noi del Pd abbiamo le carte in regola, il nostro bilancio è certificato”.
Bene. Allora, sotto quali poste figurano nel bilancio del Pd entrate e uscite in nero? Forse il nuovo segretario, Matteo Renzi, potrebbe dare una risposta.