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Perché io, leghista, ho votato la riforma Renzi sulla responsabilità dei magistrati. Parla Pini

Per il leghista Gianluca Pini è stata una questione di coerenza. Per questo motivo ha votato a favore della legge sulla responsabilità civile dei magistrati approvata alla Camera nella serata di martedì, mentre il suo partito, la Lega Nord, si è astenuto.

Per Pini, infatti, la responsabilità civile delle toghe è un pallino fin dal 2008. Suo, per intenderci, il famoso emendamento che fece andare sotto la maggioranza sia ai tempi del governo Monti che lo scorso giugno, con l’esecutivo di Matteo Renzi. L’emendamento Pini prevedeva la responsabilità diretta, ovvero la possibilità per un cittadino, che pensa di aver subito un torto giudiziario, di rivalersi direttamente nei confronti del magistrato. Emendamento che non fu approvato.

Alla fine la riforma approvata a Montecitorio si limita alla responsabilità indiretta, con la possibilità del cittadino di rivalersi verso lo Stato, che poi si rivale in parte sul magistrato. Che può vedersi decurtata la metà di un anno di stipendio. Viene però eliminato il filtro di ammissibilità: se un cittadino vuole procedere, lo potrà fare senza problemi entro tre anni. Nel testo, inoltre, non è stata introdotta la norma contestata di abbassamento delle ferie da 45 a 30 giorni. E non c’è nemmeno traccia della separazione delle carriere.

“Si tratta comunque di un primo passo, il testo va nella direzione giusta e il mio è stato un gesto di fiducia nei confronti del ministro Andrea Orlando. La prima parte della legge è molto buona, praticamente identica a quella presentata a suo tempo dal centrodestra. Il resto si vedrà”, spiega Pini in una conversazione con Formiche.net. “Dopo la mia lunga battaglia su questo terreno votare contro sarebbe stato un atto d’incoerenza. E questo è stato perfettamente compreso dai miei colleghi di partito”, aggiunge Pini.

Secondo il deputato leghista la legge sulla responsabilità civile, seppur morbida, ha il merito di fissare il principio che “il giudice che sbaglia paga”. “Prima c’era uno strapotere dei magistrati nei confronti dei cittadini, ora la situazione è un po’ riequilibrata. Speriamo serva a evitare inchieste assurde basate sul nulla, come alcuni procedimenti di Guariniello e Woodcock”, osserva Pini. E proprio in questi giorni c’è stato l’epilogo della famosa inchiesta di Woodcock nei confronti del principe Vittorio Emanuele, scagionato da tutte le accuse e risarcito con 40 mila euro dallo Stato.

Il dato politico, però, è che, dopo Job act e articolo 18, il governo Renzi ha approvato di fatto un’altra legge da anni agognata dal centrodestra: “E’ vero che Renzi sembra seguire un calendario più di destra che di sinistra, andando a copiare a piene mani dal programma dei vari governi Berlusconi. In realtà, a parte la responsabilità civile, la maggior parte dei suoi provvedimenti sono scatole vuote. Quindi, quando si tornerà a votare, in campagna elettorale a noi gli argomenti non mancheranno”, spiega il leghista. Che comunque rivendica la possibilità di votare a favore se un provvedimento del governo va nella strada giusta. Come, a suo parere, la responsabilità civile.


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