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Tutte le farse contro Mondadori e Mediaset

Nel sistema politico anglosassone esiste ed è operante la tradizione del governo-ombra. L’opposizione, che si candida a governare nella successiva tornata elettorale, intende misurarsi, giorno dopo giorno di fronte all’opinione pubblica, sui problemi concreti proponendo – se del caso – soluzioni diverse da quelle della maggioranza e del governo in carica. Lo fa affidando a propri qualificati esponenti il ruolo di ministri-ombra che tallonano i titolari effettivi dei rispettivi dicasteri. Da noi le cose vanno diversamente: ‘’ombre’’ sono i ministri in carica. Di  ‘’sole’’ ce ne è uno solo: Matteo Renzi.

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Quando il governo ha deciso di mettere in vendita una quota di Raiway a chi pensava come possibile acquirente? Forse Telesanterno? Non scherziamo. Un’operazione siffatta poteva interessare soltanto a un grande operatore. A Sky se non a Mediaset. Siamo arrivati al punto che Murdoch è preferibile a Berlusconi?

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Sarà forse vero che il Patto del Nazareno conteneva delle clausole segrete che diventano esigibili ‘’a babbo morto’’. Ma quando si dismette un pezzo pregiato del sistema televisivo e della telefonia, va da sé che non si fa  avanti il Consorzio del parmigiano-reggiano.

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Perché Rcs Libri non può essere venduta a Mondadori? A l’ex Cav è stato tolto il diritto di elettorato passivo per estrometterlo dalla politica. Gli vogliono proibire anche di fare l’imprenditore?

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Vent’anni fa si disse che Silvio Berlusconi era ‘’sceso in politica’’ al solo scopo di salvare Mediaset (allora non si chiamava ancora così, ma fa lo stesso). E se adesso fosse Mediaset a salvare il politico Berlusconi? I teorici (perennemente delusi) del conflitto di interessi dovranno cambiare strategia. Fino ad oggi si voleva inibire all’imprenditore di fare politica; da ora la teoria del conflitto girerà al  contrario.

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E se il Milan acquistasse l’Inter?

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Nei giorni scorsi un grande quotidiano ha raccontato che alcuni giovani, assunti dalla Fca (ex Fiat) a Melfi, rifiutavano il posto ritenendolo poco qualificato. Pare che la realtà sia un po’ diversa. Le dimissioni su 700 assunti finora sarebbero solo 8. Dicono che una delle società di selezione (sono quattro) abbia ricevuto fino a 25mila domande. Sì, è proprio ora che Maurizio Landini vada a condurre Ballarò.

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