Non è mai troppo tardi per aprire un blog: Renato Barilli, decano dei critici d’arte (e anche letterari) sceglie così di esprimersi liberamente. Partenza con un pezzo dedicato a “Panza e la New Italian Epic”, una riflessione sulla mostra bolognese Da Cimabue a Morandi. Una mostra che “saveva da fare” e un’opinione sul “Perchè non si deve premiare la Ferrante”, in riferimento alla nuova edizione del Premio Strega.
Cliccando su www.renatobarilli.it/blog, ecco la sua scommessa: “Ormai arrivato a ottant’anni di età, mi trovo nella situazione di chi, per dirla con facile battuta, ha un grande avvenire alle spalle, ma un fosco presente. Dopo decenni di collaborazione a quotidiani e settimanali nazionali di grande prestigio, ora il carniere è vuoto, me ne sono andato da loro non trovandovi più le condizioni per sopravvivere, oppure ne sono stato “rottamato” per motivi talora incomprensibili. Avevo trovato fissa dimora nell’”Unità”, orgoglioso di collaborare all’organo ufficiale di un centro-sinistra diventato dominatore nelle sorti del nostro Paese, ma come è noto questo foglio al momento ha cessato le pubblicazioni, e non si sa se riuscirà a riprenderle. Mi resta un prezioso ancoraggio all’intrepida rivista “L’immaginazione”, in cui la direttrice Anna Grazia D’Oria e l’editore Piero Manni accolgono con ritmo bimestrale i miei contributi alla critica della narrativa, ma sono del tutto scoperto sul fronte che pure è il più rispondente alle mie qualifiche professionali, della critica d’arte.
Che fare, allora? Non resta che mettersi in privato, riversare in un blog una mia bottiglia periodica affidandola al grande oceano informatico, chissà mai che qualcuno non la raccolga? E dunque, prometto che ogni lunedì, a partire dal 2 marzo 2015, farò apparire in questo luogo tre articoletti, uno di mia libera opinione su temi civili, di costume, politici, un secondo di critica letteraria e infine un terzo di recensione a mostre o ad altri temi relativi alle arti visive. E dunque, buona lettura, miei pochi ma di sicuro esperti lettori”.