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Così i Ricostruttori di Fitto hanno fatto tappa a Torino

Raffaele Fitto torna ad attaccare il gruppo dirigente di Forza Italia, che “non ha legittimazione”, e ripropone la necessità di sovvertire il meccanismo delle nomine con una competizione giudicata dagli elettori, quindi con le primarie.
Il leader dei Ricostruttori è sbarcato ieri a Torino, nell’ambito del suo tour in tutta Italia per diffondere il suo verbo per un partito più aperto e nello stesso tempo più coerentemente schierato all’opposizione, dicono i fittiani. Ma il partito a Torino non c’è. I vertici locali disertano l’iniziativa, dopo che il coordinatore regionale Gilberto Pichetto ha sollevato il coordinatore di Torino Ettore Puglisi e quello di Verbania Valter Zanetta, (entrambi erano sul palco) e anzi spiccano di più le presenze degli esponenti di Fratelli d’Italia, Agostino Ghiglia e Gianni Mancuso, in una platea con pochi giovani, non più di una ventina: “Un clima sbagliato”, commenta Fitto che rivendica la sua lealtà nei confronti di Berlusconi e la coerenza delle sue posizioni.

Fitto ha ricordato che nel processo Rubi che si è appena concluso con l’assoluzione dell’ex cavaliere “c’è stato molto poco di giustizia e di processo penale e molto invece di tentativo di entrare nella casa degli italiani dal buco della serratura”. “Quando c’è stata la prima condanna e la successiva decadenza da senatore di Berlusconi “noi stavamo dalla parte giusta”, dice, altrettanto quando nel 2011 “era in discussione la tenuta del governo di centrodestra con scelte sbagliate, noi stavamo dalla parte giusta”, e così quando “un pezzo di gruppo dirigente ha messo in piedi un’azione mirata ad abbandonarlo dopo aver ottenuto solo benefici da parte sua perché continuasse il governo Letta”. “Nessuno può insinuare di costruire scenari dubbi ed equivoci rispetto alla nostra posizione – ha detto Fitto – e noi vorremmo che non solamente noi, ma anche il nostro partito stesse dalla parte giusta”.

“Di qui – ha aggiunto il leader dei Ricostruttori – nell’alternativa tra l’arrocco e aprirsi al confronto e al futuro all’interno di una scelta di campo netta, la strada è soltanto una, la seconda. O ci si chiude all’interno della propria situazione, con un gruppo dirigente che secondo il nostro punto di vista non ha alcuna legittimazione, e rivendichiamo con forza un cambio in questa direzione , oppure si mette in campo un confronto aperto e chiaro per discutere di linea politica e di contenuti”. Il partito “merita una sola scelta – ha sottolineato Fitto -, invertire il meccanismo, che non può essere quello della nomina dall’alto , ma di elezioni dal basso. Continuando con una logica autoreferenziale rischiamo di andare fuori strada e regalare uno spazio politico enorme nell’area del centrodestra”. Si rischia di creare spazio alla Lega, ha spiegato il politico pugliese. “Il rapporto non può che essere competitivo all’interno della stessa coalizione, ma non possiamo solo evidenziare le cose che non vanno, bisogna anche mettere in campo proposte serie”.

Tra i presenti, assieme a Daniele Capezzone, c’erano come già detto Ettore Puglisi ex coordinatore torinese di Forza Italia, con mamma Enza Colombatto sindaco di Traversella e il fratello Marco. Valter Zanetta, ex coordinatore del Verbano Cusio Ossola. E oltre alla presenza di esponenti di Fratelli d’Italia come Agostino Ghiglia e l’ex deputato Gianni Mancuso, molti esponenti provenienti o finiti a destra della formazione azzurra, come l’ex senatore Andrea Fluttero, che è nel comitato di presidenza del partito, la ex leader dei giovani azzurri Alessandra Cudini, leader dei giovani azzurri di Torino, ora coordinatrice regionale di Altra Destra, il portavoce torinese Max Panero, l’avvocato e consigliere comunale di An Ennio Galasso, l’ex An novarese Aldo Rigamonti, il collega ex assessore Giuseppe Policaro, Il sindaco di Pallanzeno (Verbania) Gianpaolo Blardone, e poi Pierleonardo Zaccheo, presidente del parco nazionale Valgrande, il commissario provinciale di Torino di Forza Italia Carlo Giacometto, Carlo Sansottera ultimo presidente Atc di Novara e Vco, prima della maxi aggregazione con le altre province di Biella Vercelli. E ancora l’ex consigliera comunale Tiziana Salti, l’ex europarlamentare e sindaco di Rivarolo Fabrizio Bertot, l’ex parlamentare novarese Daniele Galli, il vicepresidente degli ambulanti Carlo Destefanis.

Dice Ghiglia a Formiche.net: “Con Fitto condividiamo il percorso delle primarie da quando eravamo assieme nel Pdl e il percorso e la collocazione del centrodestra. Abbiamo voluto essere presenti perché quando ci sono iniziative di centrodestra, è importante lanciare una voce in questo deserto di omologazione chiamparian-fassiniana assolutamente imbarazzante .Noi siamo qui per cercare di costruire un’area culturale – ha aggiunto – per cercare di vincere in Piemonte e a Torino. Se dovessimo votare oggi è sarebbe un disastro ma visto che la maggioranza degli elettori del Piemonte è moderata e visto che Chiamparino verrà seppellito dalla sua nemesi, è chiaro che dobbiamo muoverci in fretta per ricostruire e rivincere e togliere la regione, e se riusciamo il Comune, a una sinistra arruffona e arraffona”.



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