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Perché Papa Francesco ha tolto la porpora al cardinale O’Brien

“Il Santo Padre ha accettato la rinuncia ai diritti e alle prerogative del cardinalato, espresse nei canoni 349, 353 e 356 del Codice di Diritto Canonico, presentata, al termine di un lungo itinerario di preghiera, da Sua Eminenza il signor Cardinale Keith Michael Patrick O’Brien, Arcivescovo emerito di Saint Andrews and Edinburgh. Con questo provvedimento, Sua Santità manifesta a tutti fedeli della Chiesa in Scozia la sua sollecitudine pastorale e li incoraggia a continuare con fiducia il cammino di rinnovamento e di riconciliazione”. Così recita il comunicato stampa diffuso stamane dal Decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano.

LE TAPPE DELLA VICENDA

Si chiude così una vicenda che si trascinava dal febbraio del 2013, quando l’arcivescovo scozzese fu prima costretto a dimettersi da arcivescovo e successivamente a evitare di partecipare al Conclave che il 13 marzo avrebbe eletto Jorge Mario Bergoglio.

LE DENUNCE DEGLI EX SEMINARISTI

Lo scandalo era esploso in quell’inverno, quando tre sacerdoti e un ex sacerdote lo accusarono di aver tenuto nei loro confronti “un comportamento inappropriato” nei locali del seminario di St.Andrews. Tutti i fatti risalgono agli anni Ottanta. La prima denuncia fu depositata da un ex seminarista (oggi sposato) che considerava O’Brien la sua guida spirituale. Tutti e tre, comunque, hanno confermato che il presule era solito tenere quel genere di comportamenti soprattutto “durante le sedute di preghiera notturne”.

LE DIMISSIONI E LA RINUNCIA AL CONCLAVE

Dopo un primo tentativo di difesa, il cardinale aveva ammesso tutto: “Mi scuso con coloro che ho offeso e rinuncio al conclave perché non voglio l’attenzione dei media a Roma si concentrino su di me”. Contestualmente, al compimento dei 75 anni (età canonica per il pensionamento), Benedetto XVI accettava la sua rinuncia alla guida della diocesi di St.Andrews ed Edimburgo.

L’ADDIO ALLA SCOZIA

Il 15 maggio successivo, O’Brien lasciava la Scozia e a farlo sapere era sempre uno stringato comunicato della Sala stampa vaticana: “Per le stesse ragioni per cui decise di non prendere parte all’ultimo Conclave, l’arcivescovo emerito di St. Andrews and Edinburgh, d’intesa con Papa Francesco, nei prossimi giorni lascerà la Scozia per alcuni mesi di rinnovamento spirituale, preghiera e penitenza. Ogni decisione circa la destinazione futura del cardinale sarà da concordare con la Santa Sede”.

L’ESITO DELL’INCHIESTA

Nonostante formalmente il Papa si sia limitato ad accettare la rinuncia presentata da O’Brien, “non deve sfuggire la coincidenza temporale con l’inchiesta sul suo caso, affidata nell’aprile del 2014 al vescovo Charles Scicluna, già Promotore di Giustizia della Congregazione per la dottrina della fede, oggi arcivescovo di Malta”, nota Andrea Tornielli su Vatican Insider.

L’ULTIMO PRECEDENTE RISALE AL 1927

L’ultimo cardinale a perdere la porpora è stato, nel 1927, Luis Billot. Anche in quel caso fu il padre gesuita – sostenitore dell’Action Française condannata da Pio XI l’anno prima – a rinunciare a ogni prerogativa e al titolo, ma fu Papa Ratti a pretendere quel gesto in un teso colloquio serale che ebbe luogo nel Palazzo apostolico.

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