Nuove sfide per Galileo, la versione tutta civile ed europea del Gps. Venerdì 27 marzo è in programma il lancio di un’altra coppia che porterà a otto su trenta il numero di satelliti in orbita. Al progetto prende parte anche l’Italia, che vi partecipa con Francia e Germania. I tre Stati hanno intrecciato rapporti attraverso Thales Alenia Space (joint venture tra Finmeccanica e la francese Thales) e l’italiana Telespazio (partecipata da Thales).
Il risultato è Galileo, che una volta ultimato amplierà, a livello globale, la gamma dei servizi finora offerti dal Gps.
Sempre in tema di tecnologie orbitanti, uno dei settori a maggiore capacità di sviluppo è quello degli small satellite. Il segmento è oggetto di attenzioni. Non fa eccezione l’attivismo della pugliese Sitael che lancerà il suo prossimo satellite entro fine anno. Una prospettiva, quella dell’azienda di Vito Pertosa, cui in molti guardano con interesse, soprattutto oltreoceano, come confermato dalla presenza del vicepresidente dell’americana SpaceX al convegno tenutosi a Bari venerdì scorso. Più in generale, il tema di come riequilibrare nel mercato europeo la posizione dominante della Francia è presente nei ragionamenti degli esperti di spazio, che guardano al futuro di Aviospace come una possibilità per aprire agli operatori Usa.
Nel frattempo, nuovi investimenti americani confluiscono in Italia dalla casa madre General Electric verso Avio Aero. Lo stabilimento di Brindisi è stato scelto infatti come uno dei più importanti centri mondiali per la revisione e manutenzione delle turbine classe LM, impiegate sia nella propulsione navale sia in campo industriale. Questa evoluzione avrà un impatto non solo sui volumi di lavoro, ma anche sul mondo della difesa. Il progetto porterà all’impiego di nuove metodologie manutentive, con effetti sia sull’Aeronautica militare italiana sia sulla Marina, che ha questa classe di turbine installata a bordo delle fregate Fremm e delle navi Cavour e Orizzonte.