La politica, gli ideali, i valori e i programmi che caratterizzano l’identità di un partito, caratterizzano anche i comportamenti dei suoi dirigenti e dei suoi militanti e, di conseguenza il modo di atteggiarsi di fronte alla questione morale.
Ho più volte scritto che un partito, che abbia una propria identità e moralità, non si fa condizionare né dalla magistratura né dalle campagne mediatiche e giustizialista e neppure dal garantismo peloso di forze inquinate.
Proprio su questo terreno oggi il PD, a mio avviso, è nei guai proprio perché accusa un deficit di quell’identità politica cui accennavo. Infatti, tutto dipende, anche su questi temi, da quel che decide il leader. Un esempio, tra i tanti, lo colgo in Sicilia dove l’ex senatore Crisafulli, a suo tempo, non venne ricandidato in Parlamento perché aveva un procedimento penale, poi risoltosi con l’archiviazione.
Successivamente, il PD chiese a Crisafulli di candidarsi alla segreteria provinciale del partito di Enna: venne eletto con un risultato plebiscitario. Adesso nella città e nel partito si chiede che Crisafulli sia candidato a sindaco ma leggo che da Roma il segretario del PD Renzi, o chi per lui, avrebbe deciso di mettere il veto.
Io non ho alcun legame o qualsivoglia rapporto con Crisafulli ma mi chiedo: qual è il giudizio politico-morale su un dirigente che, con il consenso degli esponenti regionali e nazionali, è stato chiamato alla guida del partito di Enna e adesso viene dato per moralmente sgradito come candidato sindaco? Non vedo la risposta.
Passiamo ad Agrigento dove – si legge – è in corso una “ribellione” della base del PD dopo la vittoria alle primarie di un notabile di Forza Italia considerato candidabile. Ma di che base si tratta se ha consentito la candidatura di quel signore senza ribellarsi? E quali sono i caratteri democratici di questo partito democratico?
Insomma, gli episodi citati non sono un’eccezione ma ormai costituiscono il modo d’essere di questo partito. Il problema, come sottolineato più volte, è sempre questo: cosa è questo PD?
(questo post è tratto dal profilo Facebook di Emanuele Macaluso)