Tre morti e due feriti. E’ questo il bilancio della strage compiuta stamattina nel Palazzo di Giustizia di Milano. Il colpevole, catturato dalle forze dell’ordine, è il 57enne di origini beneventane Claudio Giardiello. Tra le sue vittime ci sono il giudice fallimentare campano Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani.
L’uomo si trovava in tribunale perché imputato nel processo della Immobiliare Magenta srl di Milano, società dichiarata fallita nel 2008 di cui era socio di maggioranza.
Una persona inquietante, paranoica e aggressiva, l’ha definita il suo ex legale, Valerio Maraniello. Ma messo da parte l’accaduto, media, addetti ai lavori e politica si concentrano sulle falle nella sicurezza che hanno consentito all’assassino di entrare armato nell’edificio con un falso tesserino da avvocato, così come mostrano le telecamere a sorveglianza dello stabile.
Sul tema è intervenuto a stretto giro anche il premier Matteo Renzi, con l’obiettivo di sedare le polemiche che invece sembrano montare.
Di certo, ha spiegato il presidente del Consiglio, nel sistema di sicurezza del Tribunale di Milano “evidentemente ci sono state delle falle”, ma questo non significa che l’Italia sia “un Paese in uno stato di terrore”. Renzi riconosce che la sparatoria al Tribunale milanese è un “fatto incomprensibile e gravissimo”, ma al tempo stesso difende i ministri dell’Interno Angelino Alfano e della Giustizia Andrea Orlando e invita le opposizioni a “non strumentalizzare” la vicenda e soprattutto a non coinvolgere l’Expo che sarà inaugurata il 1 maggio a Milano: “Non vedo cosa c’entri”.
Ecco alcuni degli approfondimenti dedicati da Formiche.net alla strage di Milano:
Milano, tutte le ipotesi (e le stranezze) sulla sparatoria nel Tribunale di Michele Pierri
Vi dico cosa ho provato oggi lavorando nel Palazzo di Giustizia di Milano di Massimo Melica
