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Elezioni regionali: sfide, cozze e capriole

Venghino siori, venghino, alla fiera delle stranezze e delle capriole. Che sono sovente, si sa, il sale della politica, anche quando si eccede, forse.

Avanti tutta verso una giovane e rinnovata Forza Italia, è il mantra di Silvio Berlusconi negli ultimi giorni per non far ammosciare troppo i consensi per il movimento da lui fondato (e in parte affondato?) alle prossime elezioni regionali. Il rinnovamento passa, evidentemente, anche dalla candidatura a governatore di Adriana Poli Bortone, già nel Msi, poi ministro del governo Berlusconi, che a 71 anni accetta la sfida di tenere insieme in Puglia Berlusconi, Matteo Salvini e (forse) Giorgia Meloni.

D’altronde, il rinnovamento giovanilistico ve bene, ma esperienza e competenza non sono male. Così il Pd, sempre in Puglia, sostiene l’ex sindaco di Bari, Michele Emiliano, che punta a succedere a Nichi Vendola alla testa della Regione. Sono dunque superate le polemiche su quantità e volumetrie dei prodotti ittici ricevuti per le feste anni fa da Emiliano quando era primo cittadino di Bari. Gli strepitii moralistici e giustizialisti che pure solcarono e non poco la sinistra, con riverberi nazionali, sono stati digeriti. Meglio così. Una bella scorpacciata di cozze pelose e avanti verso un’altra campagna elettorale per l’ex magistrato, che quando era sindaco, non disdegnava, anzi, comparsate in tv nazionali per approfondire temi e problematiche anche internazionali.

Il giovanilismo fine a se stesso è accantonato in casa Pd pure in Campania. L’ex sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha stracciato gli avversari nelle recenti primarie dei democratici. Peccato che in caso di elezione come presidente della Regione, in base alla legge Severino, verrà considerato decaduto, vista la condanna per abuso d’ufficio, da lui contestata e quasi sbeffeggiata. Il rispetto della legge prima di tutto, si diceva tempo fa a Largo del Nazareno. Ma la legge si può interpretare e comunque ci sarà sempre la risorsa del Tar, magari, a dar ragione alle ragioni di De Luca, che può contare nella corsa elettorale anche su appoggi centristi.

Eppure Angelino Alfano dice che la linea di Area Popolare è chiara. E ricorda ad esempio il sostegno al candidato Francesco Schittulli, creatura di fatto di Raffaele Fitto. Basti ricordare che Fitto portò lo scorso ottobre a Milano, alla Leopolda di centrodestra, proprio Schittulli (qui tutte le foto). A dimostrazione di quanto fosse ben poco forzista Schittulli, nonostante quanto si sia letto nelle cronache delle ultime settimane.

Ma torniamo ad Alfano. Ecco cosa sostiene il leader di Ncd e di Area Popolare: “L’ambizione è costruire un Polo popolare e liberale in grado di sfidare il Pd al ballottaggio”, ha detto a Repubblica. Però se si dà uno sguardo sommario alla mappa che si va delineando nelle regioni Area Popolare non appare troppo coesa. In Puglia, se si comprende bene, l’Udc sostiene Emiliano e Ncd con Fitto appoggia Schittulli. Pure in Campania, anche se Area Popolare dice di sostenere la rielezione dell’azzurro Stefano Caldoroci sono fibrillazioni e tentazioni pro De Luca. Per non parlare della Liguria, dove gli alfaniani come nelle primarie del Pd potrebbero sostenere la democratica Raffaella Paita, che si candida a governare la regione dove Renzi rischia di più.


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