Sette regioni per sette alleanze diverse. Col Pd o con Forza Italia, divisa in Ncd e Udc oppure con una lista unica, in corsa solitaria o addirittura in coalizione con la Lega Nord dell’odiatissimo Matteo Salvini. La strategia di Area Popolare alle elezioni del 31 maggio è tutt’altro che univoca. Anche se i vertici di Area Popolare vogliono rappresentare quel partito popolare e liberale auspicato dal leader di Ncd Angelino Alfano nella sua recente intervista a Repubblica.
LA ROTTA DI ALFANO
“In 5 regioni su 7 abbiamo candidati che già oggi o nell’immediato domani guardano alla costruzione del Polo popolare e liberale – ha detto Alfano a Repubblica – Nelle altre due (Liguria e Campania) la scelta sarà dettata da vicende molto locali: abbiamo già governato con Caldoro e in Liguria l’esplosione di una frattura alla sinistra del Pd ha aperto uno spazio grande per i moderati che non vogliono stare sotto Salvini”.
LE PAROLE DI LUPI
Ha aggiunto oggi al Corriere della Sera l’ex ministro Ncd, Maurizio Lupi: “Se scegliamo Tosi in Veneto, Spacca nelle Marche, Schittulli in Puglia, Ricci in Umbria e Lamioni in Toscana è perché speriamo di avere un risultato che vada oltre al voto del polo moderato e isoli la destra di Salvini e quella Forza Italia che, contro la propria storia, proprio a Salvini ha consegnato la leadership”.
IN VENETO APPOGGIO A TOSI
E’ forse la Regione dove il progetto di Ap risulta meglio declinato. Né con la Lega né con Fi, ma nemmeno col Pd renziano, quindi saldamente nel centrodestra alternativo alla sinistra; i centristi a Venezia e dintorni stanno con l’ex leghista Flavio Tosi presentandosi con una lista unica che per il senatore Maurizio Sacconi deve portare alla nascita di una nuova “destra repubblicana“. L’accordo è stato presentato qualche giorno fa a Mestre dai vertici di Ncd, il vicepresidente della giunta Zaia Marino Zorzato e il presidente del consiglio regionale Valdo Ruffato, insieme ai colleghi dell’Udc guidati dal vicesegretario nazionale Antonio De Poli.
A GENOVA SMOTTAMENTI A SINISTRA
Basta spostarsi verso ovest per trovare tutt’altro scenario. Dopo il sostegno del capogruppo regionale Ncd, Alessio Saso, alla candidata renziana Raffaella Paita alle primarie del Pd (da ieri indagata per l’alluvione come ex assessore regionale alla Protezione civile), dal fronte democrat sono partite nuove avance agli alfaniani. Per un’alleanza sulla falsariga di quella romana, occorre però cambiare nome al Nuovo Centrodestra; in questo senso se si ragiona di Area Popolare le opportunità di trovare un accordo sono molte di più. L’ex scajoliano Pierluigi Vinati ha chiamato a Genova qualche giorno fa il capogruppo alla Camera di Centro democratico, Lorenzo Dellai, e il viceministro all’Agricoltura, Andrea Olivero di Democrazia solidale, per gettare le basi di una lista centrista a sostegno del Pd, nella quale dovrebbero trovare spazio anche Ncd e Udc.
CORSA SOLITARIA IN TOSCANA
Dove il centrodestra è più dilaniato che mai, ossia in Toscana, Area Popolare ha deciso di correre da sola. Sosterrà Giovanni Lamioni, presidente della Camera di commercio di Grosseto, uomo vicino a Gianni Letta e indicato in un primo momento anche dal coordinatore regionale di Forza Italia, il verdiniano Massimo Parisi. E non è escluso che l’area vicina al potente senatore, quella più filorenziana tra i berlusconiani, alla fine non converga sul candidato centrista.
L’INSOLITA ALLEANZA UMBRA CON SALVINI
Dove la vittoria sembra più difficile che altrove, Area Popolare è invece rientrata nel vecchio schema del centrodestra. In Umbria l’Ncd rivendica di essere tra gli ispiratori della candidatura del sindaco di Assisi, Claudio Ricci, sul quale sono poi confluite sia Forza Italia che Lega Nord. Gli alfaniani non correranno con una loro lista, ma alcuni esponenti come i consiglieri regionali uscenti Massimo Mantovani e Massimo Monni potrebbero candidarsi con una delle civiche pro Ricci. In disaccordo con questa linea, il coordinatore regionale Udc Maurizio Ronconi si è dimesso, mentre la capogruppo uscente Sandra Monacelli ha annunciato che si candiderà con Umbria Popolare a sostegno di Ricci.
MARCHE: NCD CON L’EX PD, L’UDC SI DIVIDE
Situazione complessa nelle Marche, dove il coordinatore nazionale Ncd, Gaetano Quagliariello, si è speso in prima persona per il governatore uscente ed ex Pd, Gian Mario Spacca, ricandidato con Marche 2020 dopo aver rotto coi Dem. I problemi stanno nell’Udc: se il segretario nazionale Lorenzo Cesa da mesi ripete che Area Popolare deve stare con Spacca, il leader regionale Antonio Pettinari (e con lui il coordinamento marchigiano) vuole rilanciare l’alleanza col Pd sperimentata per la prima volta ad Ancona col cosiddetto “modello Marche”.
E IN CAMPANIA IL PARTITO SI ALLEA CON FORZA ITALIA
La giustificazione addotta è quella di aver stretto un accordo programmatico con il solo candidato governatore Stefano Caldoro. Nei fatti, però, in Campania Area Popolare sta nel centrodestra alleandosi con Forza Italia. Non bastasse, invece di proporsi con una lista unica, a causa di varie frizioni si presenterà divisa nei due classici partiti originari, Udc e Ncd. Non proprio un bel segnale.
IL PASTICCIO PUGLIESE: AP NON ESISTE
In Puglia Area Popolare non è nemmeno nata. L’Udc, anche qui in contrasto con Cesa, si è schierata col candidato del Pd, Michele Emiliano, linea portata avanti dal coordinatore pugliese Salvatore Ruggeri e dal capogruppo regionale Salvatore Negro. L’Ncd invece è stato tra i primi a schierarsi con Francesco Schittulli del centrodestra, e nel marasma scatenatosi in Forza Italia – che ora sostiene l’ex An Adriana Poli Bortone -, s’è ritrovato in una insolita alleanza con Raffaele Fitto, critico con Alfano e con le scelte governative di Ncd.