Un manifesto-appello, tre seminari su sussidiarietà, economia e istituzioni, ed entro l’anno un’assemblea per un nuovo soggetto politico “democratico, popolare, liberale, riformatore”. Il tutto in alternativa ai populismi – dicono – di Matteo Renzi, Matteo Salvini, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi. Tra i populisti – e non è un caso – non ci sono né Corrado Passera né Angelino Alfano.
Ma se con il leader di Area Popolare, nonostante la contiguità ideale, i rapporti non sono eccellenti, anzi, per via della decisione di Ncd e Udc di continuare ad appoggiare il governo, anche dopo la rottamazione di Maurizio Lupi dal dicastero delle Infrastrutture, i rapporti con il fondatore di Italia Unica sono più fluidi.
Infatti, si dice che l’ex parlamentare Dc, Ivo Tarolli, tra i promotori dell’iniziativa che due giorni alla Pontificia Università della Santa Croce ha visto anche la presenza discreta dell’ex governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, si muova come ufficiale di collegamento con il partito fondato dall’ex banchiere di Intesa ed ex ministro dello Sviluppo economico nel governo Monti. A unire i fautori di una sorta di nuova Todi c’è l’avversione alle politiche renziane e la contrarietà all’Italicum.
Oltre che da Tarolli, a volere l’iniziativa alla Santa Croce è stato l’ex segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. All’invito di Tarolli e Bonanni hanno risposto tra gli altri Ettore Bonalberti, dell’associazione Alef, il segretario del Cdu, Mario Tassone, e accademici come l’economista Gustavo Piga dell’università Tor Vergata e Andrea Tomasi del dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’università di Pisa.
In queste ore si stanno mettendo a punto i punti essenziali del manifesto-appello da lanciare prossimamente. Ecco, secondo la ricostruzione di Formiche.net, alcuni brani:
“Una Iniziativa che dia vita ad un’”Area politico-culturale” che sappia far interloquire cattolici e non cattolici, laici, riformisti e liberaldemocratici”.
“Da questa Area dovrà scaturire un Impegno politico diretto. Ambizioso nel progetto. E generoso nella testimonianza di ciascuno. Non per dar vita a un piccolo partito. Ma ad un Partito Grande, che sappia unire e favorire aggregazioni nuove”.