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Droni, tutti i passi verso il polo europeo di Grottaglie

Prosegue l’iter per fare dell’aeroporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, un centro d’eccellenza europeo per la ricerca e i test sugli aeromobili a pilotaggio remoto, i cosiddetti droni, futuro dell’aviazione civile e militare.

L’INSEDIAMENTO DEL TAVOLO TECNICO

Questa mattina, presso lo scalo, s’è insediato il tavolo tecnico che definirà le regole per l’integrazione di queste macchine innovative nello spazio aereo civile. L’intenzione è quella di attirare nuovi investimenti sull’aeroporto jonico, dove sono già insediati stabilimenti di primo piano, come quelli di Boeing e Alenia Aermacchi che lavorano ad alcune parti del futuristico Dreamliner 787 in fibra di carbonio.

CHI C’ERA

Alla riunione hanno preso parte l’amministratore unico e il direttore generale di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno e Marco Franchini; il direttore generale e il vice direttore generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Alessio Quaranta e Benedetto Marasà; il direttore Generale dell’Enav, Massimo Bellizzi, i rappresentanti degli Stati Maggiori di Aeronautica e Marina Militare, l’avvocato Pierluigi Di Palma, presidente del Centro Studi Demetra e alcune delle imprese coinvolte fino ad oggi nel progetto di sviluppo dello scalo.

I NUOVI INVESTIMENTI

Nel pomeriggio, i risultati di questo lavoro sono stati presentati alla stampa nel corso di una conferenza alla quale ha preso parte anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “Il distretto pugliese – ha spiegato – sta diventando sempre più un polo d’attrazione per chi vuole investire nell’aerospazio e in imprese ad alto valore tecnologico, come quelle che operano qui a Grottaglie. Siamo convinti che la competizione non debba giocarsi su salari più bassi, ma su produzioni innovative”.
In questo contesto si inserisce l’azione della Regione Puglia che ha posto alla base della nuova programmazione 2014 – 2020 lo sviluppo dell’infrastruttura jonica, collocata al centro del Mediterraneo, avviando un progetto di infrastrutturazione ed ampliamento dello scalo.

LA CONVENZIONE CON L’ASI

Per Grottaglie si aprono infatti anche prospettive anche nel settore spaziale. Il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Roberto Battiston, intervenuto con un videomessaggio, ha comunicato la nascita di una sottoscrizione della convenzione tra l’agenzia e la Regione Puglia per la valorizzazione dell’infrastruttura. Tra le possibilità, ricerca e sviluppo di un altro segmento del futuro del comparto aereo, quello dei voli suborbitali, che dovrebbero consentire di viaggiare a velocità finora impensabili e coprire in poco tempo anche voli transoceanici. Proprio a marzo scorso, a Washington, nella sede dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti, è stato firmato un Memorandum di cooperazione tra Enac e Federal Aviation Administration, per lo sviluppo del trasporto commerciale sub spaziale e Grottaglie potrebbe esserne uno dei punti di riferimento.

UN ASSET UNICO

“L’ampiezza, la flessibilità operativa, l’esser inserita nel corridoio di volo per velivoli non pilotati e la collocazione geografica dell’infrastruttura – ha sottolineato il presidente del Centro Studi Demetra, l’avvocato Pierluigi Di Palma – rendono l’aeroporto di Grottaglie un asset nazionale ed europeo unico”. Nel suo ruolo di direttore generale dell’Enac, ricoperto dal 1998 al 2003, Di Palma ha incentivato e seguito passo passo lo sviluppo dello scalo jonico che si avvia oggi a diventare anche Test Bed e polo per le attività cargo.
Ad un anno dall’avvio del progetto sono già state avviate diverse nuove iniziative industriali e si è giunti ad un primo livello di definizione di utilizzo dello spazio aereo e delle infrastrutture fisiche e tecnologiche.

LE IMPRESE COINVOLTE

Già 9 imprese tra le quali Finmeccanica (con Selex e AgustaWestland), Vitrociset, Ids, Sipal e altre hanno manifestato la volontà di attivare o hanno già attivato sull’aeroporto investimenti per circa 100 milioni di euro, che andranno a rinforzare un distretto, quello dell’aerospazio pugliese, che conta già circa 6mila occupati.

LE PAROLE DI ACIERNO (ADP)

Per l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Giuseppe Acierno, l’incontro di oggi ha rappresentato “un passo in avanti rispetto ad un processo di valorizzazione in chiave nazionale ed europea dell’aeroporto di Grottaglie e dell’intera rete aeroportuale pugliese nonché verso l’integrazione fra rete aeroportuale e sistema aerospaziale regionale e nazionale”.
“L’aeroporto di Grottaglie – ha proseguito Acierno – ha assunto un ruolo decisivo nello sviluppo di un settore strategico per il sistema Italia. Mesi di intenso lavoro hanno fatto sì che crescesse, si qualificasse e si consolidasse il livello di partnership istituzionale e industriale, elementi essenziali per dare slancio all’ambiziosità del programma. Con la recente istituzione della Cabina di Regia per l’automazione nel settore aerospaziale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri si consacra ancor di più la strategicità dell’infrastruttura. Le nuove iniziative presentate oggi hanno creato una base industriale solida e duratura su cui poggiare con più convinzione le strategie di sviluppo future ed i nuovi investimenti. Il Test Bed di Grottaglie diviene strategico per il sostegno alle sfide industriali di imprese ad alta tecnologia, ma è anche una grande opportunità di crescita per la Puglia in termini di investimenti, lavoro e competitività. Abbiamo le carte in regola per divenire catalizzatori di imprese ad alta tecnologia e favorire lo sviluppo di nuove tecnologie che pervaderanno il sistema territoriale di innovazione e le nuove competenze. Per questo è quanto mai necessario che tutti i diversi attori – territoriali, istituzionali, imprenditoriali e scientifici – facciano fronte comune per cogliere questa grande opportunità che ci si prospetta”.

IL LEGAME CON L’UNIVERSITÀ

Tutto ciò in stretta relazione con la programmazione e le attività di ricerca e formazione del Distretto Tecnologico Aerospaziale Pugliese in una logica di integrazione del valore e della funzione dell’attività aeroportuale con l’attività aerospaziale. L’avvio poi del corso di ingegneria aerospaziale triennale del Politecnico di Bari, di quello magistrale dell’Università del Salento e le prossime iniziative della Fondazione Its Aerospazio Puglia, ben supportano i nuovi fabbisogni professionali.

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