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Finmeccanica, tutti i progetti europei sui droni

I droni e la sicurezza del loro volo compiono un altro passo avanti grazie al contributo di Alenia Aermacchi e dell’Europa, impegnata in più progetti che vogliono ottimizzare la ricerca e lo sviluppo di soluzioni nuove nel settore dei sistemi a pilotaggio remoto.

LA SPERIMENTAZIONE

Nelle scorse settimane, la controllata del gruppo Finmeccanica, con il proprio dimostratore Rpas Sky-Y (nella foto) ha completato, dalla base di Grazzanise, un ciclo di sperimentazione che ha dimostrato la funzionalità di Midcas. Altro non è che un sistema europeo di identificazione di un altro aereo in potenziale conflitto di traffico e la capacità di variare la rotta per evitare la collisione con una manovra automatica.

A COSA SERVE

La riuscita degli esperimenti rappresenta un obiettivo rilevante – secondo il gruppo Finmeccanica – perché consente di fare un altro passo in avanti per colmare una delle lacune per una piena integrazione dei velivoli a pilotaggio remoto nello spazio aereo ed in definitiva al loro totale sfruttamento commerciale e istituzionale.

IL PROGETTO EUROPEO

Oggi confinate a teatri operativi, su aree di prova o in “corridoi” completamente separati dagli spazi aerei utilizzati dai vari tipi di aerei ed elicotteri, le attività dei velivoli senza pilota a bordo necessitano ancora di importanti processi di evoluzione tecnologica per poter sfruttare appieno il loro potenziale.

PROGETTO CONTINENTALE

Per garantire questo aspetto per il futuro degli aerei senza pilota di tutte le categorie, la European Defence Agency ha lanciato nel 2009 il progetto Midcas, acronimo dell’eloquente Midair Collision Avoidance, con a capo un consorzio industriale composto dalla svedese Saab (azienda coordinatrice), Finmeccanica-Alenia Aermacchi e Finmeccanica-Selex ES per l’Italia, Diehl, Airbus D&S ed Esg per la Germania, Indra per la Spagna, Sagem e Thales per la Francia e dagli istituti di ricerca aerospaziali Cira per l’Italia e Dlr per la Germania.

IL DRONE EUROPEO

Ma, come detto, non si tratta dall’unico progetto sui droni che vede impegnate congiuntamente l’Europa e l’Italia, con il contributo della società di Piazza Montegrappa e che rappresenta un timido, ma significativo passo verso una maggiore integrazione continentale nel settore della difesa. Proprio il 18 maggio scorso, le principali società aerospaziali europee (Airbus Defence and Space, Dassault Aviation e Finmeccanica), hanno accolto con soddisfazione l’accordo siglato da Francia, Germania e Italia per l’avvio dello studio di definizione di un nuovo velivolo europeo non pilotato. Secondo la Dichiarazione di Intenti (DoI) firmata dalle tre nazioni, le società aerospaziali effettueranno uno studio, della durata di due anni, per la definizione di un drone di classe Male (Medium Altitude/Long Endurance). A completamento di questa fase, sarà presa la decisione se avviare o meno lo sviluppo e l’acquisizione del sistema.

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