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CyberParco, la Silicon Valley europea nascerà nell’area Expo?

Un’area dedicata alle aziende, start-up e centri di ricerca attivi nel settore della sicurezza informatica, da affiancare alla prevista creazione di un Parco Tecnologico e dell’insediamento dell’Università Statale di Milano nelle Aree dell’Expo 2015.

A promuovere il progetto – che nelle prossime settimane verrà portato all’attenzione di Palazzo Chigi – è CyberParco, no-profit nata con l’obiettivo di contribuire alla nascita della prima Silicon Valley italiana ed europea e, con questo, allo sviluppo del settore della cyber security nel Vecchio Continente.

L’idea ha preso forma grazie a un comitato formato da un gruppo di professionisti che lavorano nel settore o in ambiti utili allo sviluppo dell’iniziativa: Stefano Mele, Massimiliano Rijllo, Lorenzo Mazzei, David Gubiani, Andrea Zapparoli Manzoni e Scipione Massimo Maggi. Attorno a loro si sta già coagulando un gruppo di sostenitori che vi intravedono un’opportunità.

UN HUB EURO-MEDITERRANEO

L’obiettivo – si legge sul sito – è di creare un hub euro-mediterraneo capace di attrarre capitali e talenti per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e di ricerca in uno dei settori più innovativi e promettenti a livello internazionale.
I numeri sono del comparto sono in crescita. Si stima che il mercato globale possa superare i 155 miliardi di dollari nel 2020, raddoppiando i valori del 2014.

RISCHI E OPPORTUNITÀ

Non solo. “L’era di Internet, insieme agli enormi benefici che tutti conosciamo – spiega a Formiche.net uno dei promotori, Stefano Mele -, ha portato e porterà inevitabili conseguenze per la sicurezza. Casi che riguardano trasversalmente settori vitali per ogni Stato o comunità, come grandi aziende, banche, governi e singoli cittadini con rilevanti impatti, tra gli altri, sulla reputazione, i bilanci, la salvaguardia di informazioni strategiche, la privacy. Lo scenario è molto complesso e quanto viene scoperto rappresenta soltanto la punta di un iceberg ben più ampio e nascosto. Le debolezze sono intrinseche alle nuove tecnologie e, nonostante gli sforzi, siamo ben lontani dal trovare soluzioni che permettano di garantire che tali violazioni non si verifichino. Al contempo, vi è una grande esigenza di innovazione e di ricerca continua di tecnologie e servizi capaci di contrastare efficacemente le minacce. Questo ha portato, negli ultimi anni, alla creazione di molte nuove aziende che con tecnologie ed approcci nuovi si sono proposte sul mercato per risolvere i molti problemi ancora aperti”.

UN POLO INTERNAZIONALE

I Paesi più attivi nel settore sono storicamente gli Stati Uniti ed Israele che sta puntando molto sulla cyber sicurezza come settore strategico per la sua crescita economica.

“L’Italia – prosegue Mele – può conquistare un ruolo nel settore puntando sulla sua inventiva e sulla sua posizione strategica al centro dell’Area Euro-Mediterranea proponendosi come Hub, attirando talenti ed investimenti e facendo leva sulle sue capacità di essere partner qualificato e di fiducia sia per i player storici come Usa ed Israele sia per i Paesi europei e mediterranei, molto interessati ad acquisire competenze e tecnologie”.

IL MODELLO

L’iniziativa si ispira infatti ai principi che hanno rappresentato e rappresentano i fattori chiave del successo della Silicon Valley e di iniziative internazionali nel settore della Cyber Security come l’Advanced Technology Park di Be’er Sheva, in Israele, e il Bwtech@UMBC Research and Technology Park del Maryland, negli Usa.



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