Skip to main content

Boeri o Poletti, chi è il vero ministro del Lavoro?

La Buona scuola: c’è una frase di Margaret Thatcher che può incoraggiare Matteo Renzi a tirare diritto. ‘’L’approvazione generalizzata della maggioranza silenziosa non basta a bilanciare il coro di disapprovazione della minoranza organizzata’’. Ma – aggiungiamo noi – a votare, alla fine, ci va la maggioranza silenziosa.

++++

Tanti hanno lamentato che, nei fatti, a dirigere l’Eurogruppo e a condurre i negoziati informali, dove si assumono le decisioni che contano sulla questione greca, siano la Germania e la Francia. Sono convinto che se il premier fosse ancora Mario Monti, anche l’Italia sarebbe regolarmente invitata.

++++

Un’altra grande assente nei negoziati sulla Grecia è Federica Mogherini. A ciascuno il suo.

++++

A leggere la Relazione 2015 del presidente dell’Inps e a prendere in considerazione le proposte che vi sono contenute  per quanto riguarda la riforma del welfare, viene da chiedersi chi sia, in Italia, il vero ministro del Lavoro e delle Politiche sociali: Tito Boeri o Giuliano Poletti?

++++

Correttamente, l’autorevole presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, si è rivolto al Governo per chiedere quale sia la sua opinione sui cinque punti proposti nella relazione di Tito Boeri. In sostanza, vuol sapere chi comanda.

++++

Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, tramite un accordo sindacale, ha imposto alle aziende, che vogliono concorrere ai bandi dell’Amministrazione comunale, una ‘’clausola sociale’’ capestro, sicuramente contraria alla legge. Per guadagnare punti nel ‘’curriculum di reputazione’’ in aggiunta agli altri adempimenti devono impegnarsi al ‘’mantenimento dei diritti e delle condizioni retributive di provenienza dei lavoratori, compreso l’art.18’’, se assumono dei dipendenti provenienti da un’altra azienda o da un ramo dello stesso gruppo oppure se subentrano nell’appalto. Secondo il dlgs n.23 del 2015 (che istituisce il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti) si tratterebbe, invece, di nuove assunzioni a cui  applicare le disposizioni del Jobs act  per quanto riguarda la disciplina del licenziamento individuale.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter