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Che cosa non capisco di Renzi, di Bossetti e di molto altro

Massimo Bossetti, accusato dell’omicidio di Yara Gambirasio, è perseguitato dalle relazioni adulterine. Quella, presunta, della madre gli ha procurato una rocambolesca imputazione a colpi di dna (‘’si scopron le tombe, si levano i morti’’). Poi, è stata la volta delle frequentazioni  della moglie Marita a fornire, secondo gli inquirenti, un movente per il delitto del marito. Come possa una banale questione di corna (anch’esse solo presunte) trasformare un uomo in un assassino di una bambina è tutto da dimostrare.

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Un tempo si diceva che neppure il Parlamento di Sua Maestà Britannica (a cui tutto era consentito) avrebbe potuto trasformare un uomo in donna e viceversa. Adesso, dopo la nota sentenza della Cassazione, da noi basta la registrazione di un ufficiale di stato civile.

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Da giorni i quotidiani e i tg si occupano delle mirabolanti proposte di taglio delle tasse promesso da Matteo Renzi. Qualcuno sostiene che, dopo questo clamoroso annuncio, il giovane caudillo, non potrà più tornare indietro. Non è così. Sono tante le occasioni in cui il premier/segretario ha avanzato delle proposte che poi sono restate lettera morta. Si pensi soltanto al tema della flessibilità del pensionamento (ad esso sono state dedicate migliaia di righe e centinaia di tabelle), di cui si parla sempre meno dopo che Renzi lo ha, in qualche modo, subordinato alle questioni di copertura. Del resto che cosa d’altro aspettarsi? Quando la politica si svolge sui giornali anche le notizie hanno la stessa sorte delle pagine su cui sono stampate. Il giorno dopo servono per incartare il pesce.

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