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Bandiera bianca sugli scioperi nei trasporti

Mentre il signor Salvatore Buzzi parla e forse sparla con i magistrati; mentre in Campidoglio Ignazio Marino sonnecchia ancora sul Giubileo (come dice, preoccupato, l’ex sindaco Francesco Rutelli); mentre Roma appare a volte anche un po’ una Cloaca Capitale; mentre si scopre che in un deposito Atac c’era una serra di marijuana; e mentre il governo rimanda a settembre ogni decisione (commissariare o no?, punire e chi?) su Roma; alcune organizzazioni dei lavoratori del trasporto pubblico non rimandano alcunché e continuano a farsi beffe di tutti gli altri cittadini romani.

Eh sì, pure domani, venerdì 7 agosto, nella capitale va in scena l’ennesimo sciopero di un sindacato che funesterà la vita di lavoratori, pensionati, professionisti e turisti. Ovviamente, di venerdì. Perché il fine settimana allungato è ormai un diritto acquisito per i signori scioperanti.

I freddi comunicati dicono:

Venerdi’ 7 agosto è confermato lo sciopero di quattro ore, dalle 8.30 alle 12,30, indetto dal solo sindacato Usb; riguardera’ la rete Atac (bus, filobus, tram, metro A, B, C, ferrovie regionali Termini-Centocelle, Roma-Civitacastellana-Viterbo e Roma-Lido).

Venerdi’ 7 agosto è anche previsto anche un altro sciopero di quattro ore, dalle 8.30 alle 12,30, e’ stato indetto dai sindacati Cgil, Cisl e Uil e riguarderà solo la rete dei bus gestita dalla società RomaTpl.

Sul sito della Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali non c’è alcuna richiesta di precettazione, a differenza di quanto è avvenuto per l’astensione sempre a Roma del 27 luglio. Campeggia solo l’ennesimo auspicio del presidente dell’Autorità Roberto Alesse che nuove norme frenino la proliferazione di astensioni anche da parte dei micro sindacati.

E il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che fa per domani? Precetta? Ecco cosa risponde il prefetto: “Abbiamo tentato di scongiurare lo sciopero ma abbiamo trovato una forte resistenza da parte delle organizzazioni sindacali interessate. In ogni caso, le modalità dell’agitazione e le finestre temporali non ci consentono di usare in modo abnorme lo strumento della precettazione“.

Resta un dubbio: è abnorme il ricorso scellerato, reiterato e lesivo dei diritti dei cittadini allo sciopero o la precettazione?



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