Roma attende le grandi mostre dell’autunno. Il Chiostro del Bramante parte con le opere di James Tissot, dal 26 settembre e fino al 21 febbraio del prossimo anno. Per la prima volta in Italia, un’attesa esposizione sul pittore francese (Nantes, 1836 – Buillon 1902), artista poco celebrato. Dart – Chiostro del Bramante e Arthemisia Group, con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune di Roma, hanno fortemente creduto nella necessità di presentare al pubblico italiano questa mostra, con 80 opere provenienti da musei internazionali quali la Tate di Londra, il Petit Palais e il Museo d’Orsay di Parigi, per raccontare l’intero percorso artistico del pittore e l’influenza che su di lui ebbe l’ambiente parigino e la realtà londinese, dando conto della sua vena sentimentale e mistica, del suo incredibile talento di colorista e del suo interesse per la moda.
Amico di Manet e Degas, un “grande difensore del realismo” come Jules Castagnary il 12 giugno 1864 scrisse questo commento pubblicato da Le Grand Journal: “Tissot, questo primitivo accanito degli ultimi Salon ha improvvisamente cambiato metodo e tende ad avvicinarsi a Courbet; ci congratuliamo con lui”. Compiuta la formazione artistica a Parigi con Louis Lamothe e Hippolyte Flandrin, in seguito al fallimento della Comune dovette riparare a Londra, dove le sue scene di genere ispirate alla vita mondana e contemporanea e dipinte in stile realista riscossero successo.
Dopo la morte della sua compagna Kathleen Newton nel 1882, Tissot tornò a Parigi e attraversò una crisi mistica, come testimoniano le opere di questo periodo. La ricerca della religione lo portò in Palestina, dove rimase per dieci anni, creando centinaia di stampe e illustrazioni relative agli episodi del Nuovo Testamento. Tratto peculiare della sua pittura è la caratterizzazione dei costumi e dei personaggi, mentre l’ironia si manifesta soprattutto nelle caricature eseguite per la rivista londinese “Vanity Fair”. Tissot si interessò molto anche all’arte applicata e, poco prima del 1880, cominciò a creare oggetti decorati in smalto.