Se davvero la nuova leadership 5 Stelle spetta a Luigi Di Maio, uno dei primi compiti del vicepresidente della Camera sarà quello di fare chiarezza all’interno del Movimento sul tema profughi, cercando una mediazione tra le varie anime. Già, perché lo spirito barricadero di Beppe Grillo viene giudicato da alcuni un po’ eccessivo, a rischio di scivolare verso le posizioni dure del leghista Matteo Salvini. E questo mal si concilia con quella base pentastellata che, soprattutto nelle regioni del centro, ha una matrice politica e culturale di sinistra.
LA DIFESA DEI CITTADINI EUROPEI
Dal post senza firma dal titolo “La disinformazione di Repubblica #iononleggorepubblica”, pubblicato in settimana sul blog di Grillo, è possibile evincere alcuni orientamenti dei vertici pentastellati. Al di là della contestazione letterale del titolo di un articolo uscito su Repubblica.it, l’intervento sull’organo che detta la linea al Movimento è una difesa tout court dei cittadini europei (e quindi anche italiani) nei confronti degli immigrati. “Questa frase, del tutto assurda – si legge in riferimento al passaggio sul ‘Pil dei migranti’ -, sembra intendere che in Europa ci sia una carenza di forza lavoro e solo importandola si potrà aumentare la produzione. Sarebbe bello sapere cosa pensano i milioni di disoccupati europei di tali farneticanti asserzioni: probabilmente si sentono un filino presi per il culo”. Ce n’è anche per quando Repubblica dice che “lavorano e fanno figli”, cosa che “allude – incalza il blog – ad una differenza tra i migranti e i cittadini europei: i primi ‘lavorano’, come se i secondi non lo facessero”. Quindi la polemica sul fatto che i lavoratori stranieri possano “salvare le nostre pensioni”, messaggio anche questo figlio di una strategia – secondo l’M5S – pensata per descrivere la necessità di tale invasione di massa, facendo così breccia nell’opinione pubblica, soprattutto in quella anziana. E poi la protesta contro “la solita sostituzione (ultimamente obbligatoria su tutti i media) della parola ‘immigrati’ con ‘rifugiati’, in spregio a qualunque logica e persino alla lingua italiana”. In conclusione, secondo il Movimento, stanno emergendo “le intenzioni dei governi riguardo all’immigrazione”, ossia che “l’Europa dovrà accogliere centinaia di milioni di persone come ‘immigrazione di rimpiazzo’ (definizione Onu) per fronteggiare il calo delle nascite”.
L’ENDORSEMENT A ORBAN
Per esplicitare meglio le proprie posizioni in tema di profughi, il blog grillino il 4 settembre ha rilanciato l’articolo “L’Ungheria di Orbàn” pubblicato sul network comedonchisciotte.org. Si tratta di una difesa (ragionata) delle scelte di governo del primo ministro ungherese Viktor Orbàn alla guida di un Paese che “gode di cattiva stampa” soprattutto per mano dei giornali “progressisti”. Dopo aver ricordato che Orbàn “è stato eletto da un’ampissima maggioranza, mentre qui i ‘girotondi democratici’ non si sono accorti che non si vota ormai da 4 anni e Monti è andato su con una congiura di Palazzo”, l’autore (nickname mincuo) mette in fila tutti i risultati di Orbàn: dalla Banca Centrale indipendente alle multinazionali tassate fino alla nazionalizzazione delle banche. Quindi il tema immigrazione: “Orbàn ha detto chiaro e tondo che l’Ungheria accetta stranieri ma non vuole essere un Paese multietnico con una immigrazione forzata di massa”. L’accusa ai media internazionali è di “non dire una riga sul resto (cioè sui risultati del governo ungherse, ndr), né fanno un confronto con gli altri Paesi sotto il profilo economico e sociale”.
LE BACCHETTATE DEL POLITOLOGO GIANNULI
Chi però non è per nulla d’accordo con le posizioni del Movimento 5 Stelle sull’emergenza profughi è il professore Aldo Giannuli. Docente universitario di Storia contemporanea all’Università di Milano, definito come il politologo di riferimento di Grillo e Casaleggio che spesso hanno ospitato i suoi interventi sul suo blog, questa volta Giannuli ha scritto (sul suo sito) una dura reprimenda all’M5S; si sarebbe aspettato “una posizione molto diversa da quella che sta emergendo e non incontra protesta dei suoi aderenti e militanti di base”. “Ci sono uscite di Grillo che proprio non si possono sentire!”, tuona. “Questa sordità al diritto alla vita degli altri, non è solo di una scelta eticamente ripugnante, ma anche stupida e suicida – incalza -: come non rendersi conto che stiamo regalando a terrorismo e malavita serbatoi immensi di reclutamento?”. “Resto vicino al M5s – conclude -, unica forza di opposizione, ma sento il dovere morale di dissociarmi pubblicamente da questa scelta che delude le aspettative che aveva suscitato”.