Poiché siamo dei maledetti curiosi e non ci fidiamo delle sceneggiate del Premier, a Cernobbio, a Milano, in pianura (Coca Cola a Nogara), al nord ed al sud, in TV ed alla radio, continuiamo a chiedere a Renzi di non divagare ma di rispondere puntualmente ad alcune domande. Queste.
1) Nella legge di stabilità, metterà o no il governo le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti pubblici (CCNL)? In altri termini, rispetterà o no Renzi la recente sentenza della Consulta, sull’obbligo di finanziare dal PRIMO LUGLIO 2015 i CCNL, bloccati dal 2010?
2) Se sì, quanti denari verranno gettati sul piatto contrattuale?
3) Quando assumerà chiare decisioni in merito al numero dei comparti/aree della Pubblica Amministrazione e con che strumento legislativo pensa di definirli, ai sensi della vecchia legge Brunetta e della recente legge Madia? Si presume che non lo farà con un decreto legge, ma con una legge ordinaria. O no?
4) E quale sarà in totale il numero di questi comparti/aree e quale sarà, in totale, il numeri delle aeree dirigenziali?
5) E come pensa Renzi di semplificare, anche sul piano economico, i CCNL pubblici, oggi manifestamente difformi tra loro?
6) Sa, Renzi, che l’ARAN sta definendo la rappresentatività delle organizzazioni sindacali e delle confederazioni sulla base delle deleghe individuali raccolte al 31/12/14 e delle elezioni delle RSA avvenute nella primavera u.s.? E sa il premier che la suddetta rappresentatività sarà calcolata tenendo aconto delle 8 aree/comparti attuali e delle categorie speciali?
7) Sa, Renzi, che la nona consiliatura del CNEL è terminata il 27/07/15 e che il CNEL è in regime di prorogatio, ovvero continuerà a costare – producendo poco o nulla – fino alla conclusione del percorso di revisione costituzionale?
8) Perché Renzi, per risparmiare qualche centinaio di milioni di euro, non propone a Mattarella di trasformare il Quirinale in un museo a pagamento e di trasferire la residenza presidenziale a Villa LUBIN (la sede del CNEL), residenza più che degna di un presidente italiaco?
Ci fermiamo qui, per ora.
Renzi e Co. non hanno risposto alle nostre precedenti domande. Dubitiamo che ci rispondano ora. Non con promesse, ma con i fatti. Doverosi, anche se tardivi!
Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR