Quinto articolo di una serie di approfondimenti sul rischio professionale (il terzo è possibile leggerlo qui e il quarto qui)
Colpisce l’utente; i medici coinvolti, l’intera struttura, l’opinione pubblica. Da ciò, alcuni danni immediati.
Alla struttura: la demotivazione, la rottura del gioco di squadra, la medicina difensiva.
Al rapporto medico-paziente: oggi non è più sufficiente rispettare le regole. La gente chiede sempre di più e l’evento avverso viene percepito – sempre e comunque – come responsabilità di qualcuno. La medicina, oggi, non è un beneficio, ma un diritto, come la salute. Perché la malattia è “un incidente” da cui occorre liberarsi presto e bene, con un rimedio assoluto e definitivo.
Quando ciò non avviene, si cercano i colpevoli… e la prova a discolpa è a carico del medico.
La medicina è stata banalizzata (automedicazione, autodiagnosi, Internet) quindi è oggi sottovalutata, anche negli esiti infausti. Che non vengono più accettati.