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Che cosa ha detto Renzi ai confindustriali di Treviso

Da quando è sul palco mediatico, Renzi continua a privilegiare la frequentazione dei “poteri forti” e dei “potenti” a quella della gente comune, dei professionisti, dei lavoratori normali, del ceto medio, delle famiglie numerose.

Ieri, un’ennesima conferma. Palco della Confindustria di Treviso, qualche applauso all’ingresso, applausi scroscianti ed autoscatti a go-go, alla fine.

Gli imprenditori, quegli stessi che si erano spellate le mani per Berlusconi, Monti, Letta.
Tant’è. Ancora una volta, il premier ha sparato promesse dal palco: “Nella legge di stabilità ci giocheremo il jolly (?) …elimineremo IMU e TASI sulla prima casa….(NdR= dove trova i 5 miliardi necessari?)…. taglieremo l’IMU sugli “imbullonati” (sic…sono i macchinari; sono altri 600 milioni..)…nel 2016 riconosceremo uno sconto fiscale a chi investe, prevedendo un super ammortamento del 140% su chi acquista macchinari…. dal 2017 faremo scendere l’IRES a livelli più bassi della Spagna…”.

E i confindustriali? Applausi scroscianti, ululati di gioia…….”Questo è il nuovo Mosè che ci traghetterà fuori dalla recessione…”.

Beati loro, che gli credono.

Noi, vecchietti scafati dal tempo e dalle intemperie, continuiamo ad essere scettici, per tanti motivi.

1) Diffidiamo di un premier che frequenta solo i poteri forti, i confindustriali, i banchieri, evitando di incontrare il 90% del Paese;

2) Diffidiamo di un Premier siffatto, perché:

-è responsabile di riforme pasticciate: quella costituzionale, quella sulla P.A., quella sulla scuola;

-si è tenuto alla larga dal problema degli immigrati, senza adottare – come Paese Italia – una soluzione chiara per il mondo intero: schedatura di chi arriva, obbligo per costoro di attenersi alle nostre regole;

-continua a drenare denari ai pensionati, cioè a tutti coloro che percepiscono pensioni da 1501 euro in su, disattendendo lo spirito e la sostanza della recente sentenza della Consulta e costringendo i pensionati ad una nuova battaglia legale, dai tempi infiniti;

-continua a negare ai 3,2 milioni dei lavoratori della P.A. il rinnovo dei contratti di lavoro bloccati dal 2010 ( …..costano cifre ben diverse dagli 80 euro regalati a pochi!);

-taglia ancora i fondi sanitari, facendo aumentare la spesa sanitaria privata;

-evita di affrontare in modo “netto” l’enorme problema del rischio professionale in sanità;

-ha lasciato finire Roma nel caos, stradale e politico;

-NON CI FA VEDERE LE TABELLE CON I NUMERI DELLA MANOVRA AUTUNNALE: dove troverà i 30 miliardi di euro per mantenere le vecchie e le nuove promesse?

Gia’, i confindustriali applaudono.

Mondo della scuola, pensionati, lavoratori della P.A., malati invece sono sempre più coviinti che Renzi sia un bluff che aumenterà ulteriormente il DEBITO PUBBLICO, favorendo pochi a scapito di molti.

Una analogia: Renzi come Verdini o come Zonin?

Fremant omnes, dicam quod sentio!

Stefano Biasioli


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