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Segni particolari: ex comunista. Chi è il Grillo del Lazio

La Regione Lazio potrebbe esser salvata da un nuovo gladiatore. Si chiama Davide Barillari ed è il candidato presidente alla Regione che i gruppi locali degli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno individuato attraverso una elezione on line che ha coinvolto non più di mille militanti. La missione di Barillari sarà quella di debellare il Lazio “dei Fiorito, dei Maruccio, dei festini a base di ostriche e champagne”. A questi, nel suo blog Beppe Grillo contrappone “un Movimento di persone per bene che ha deciso di riappropriarsi della sua Regione”.

Chi è

Barillari nasce in provincia di Milano trentotto anni fa, ma vive a Roma dal 2010. Impiegato metalmeccanico, arruolato in IBM Italia dal 1996 come consulente informatico, con un passato nella sinistra autonoma vicino al movimento degli hacker come membro del Collettivo giovani Ubik e qualche esperienza come militante di Rifondazione Comunista e rappresentante sindacale per la Fiom-Cgil Attualmente svolge anche il ruolo di specialista software senior (lavora su WebSphere Application Server in ambiente z/OS) e si occupa della gestione dei sistemi centrali di un cliente a Frascati, che secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, è la Banca d´Italia. Una moglie, romana, e un figlio, più uno in arrivo. Come ci tiene a sottolineare nella sua auto-intervista di presentazione sul forum del meet up, non ha “nessuna parentela o amicizia con gente famosa o che ricopre cariche politiche o rilevanti di alcun tipo”. Fedina penale: pulita. Carichi pendenti: nessuno. Un curriculum in piena regola con i requisiti scritti e non scritti di ogni grillino che si rispetti.

Attivismo grillino

È nel 2007 che si avvicina agli “Amici di Beppe Grillo” partecipando alle due edizioni dei V day ed alle iniziative in rete promosse dai primi meet up. Nel 2009 inizia a frequentare il gruppo M5S territoriale Monza/Martesana, creando il gruppo M5S Pessano con Bornago(MI) con la volontà di porre le basi per una lista civica del Movimento 5 Stelle nel paese dove abitava. Ma a causa del trasloco a Roma nel 2010 è costretto ad abbandonare il progetto. Approdato nella Capitale nel 2011 inizio a dare il suo contributo come attivista nel M5S di Roma.

I 5 perché

Perché abbia deciso di far parte del Movimento 5 Stelle lo svela lui in cinque punti:

Perché 1 (per quella v rossa) “Perché quella V rossa nel nostro simbolo è molto, troppo importante. La mia è una rabbia ragionata, fredda, assetata di giustizia che sgorga dal profondo. Proprio come V, voglio guardare negli occhi, dritto negli occhi, quelle persone che hanno permesso tutto questo, e continuano impunemente a farlo. Senza limiti”. Barillari vuole guardare in faccia chi ha “svenduto il mare, l´aria, l´acqua, la terra per i propri interessi o quelli delle loro cricche”. E vuole vedere “spegnersi il loro arrogante sorriso, il sorriso di chi ha potere e soldi e pensa di fare tutto, quando per fermarmi mi proporranno soldi o favori e in me troveranno solo una risata che li sommergerà. Sono già morti ma non lo sanno. Ho una maschera di V a casa, per ricordare a me stesso che tutti noi siamo uno, e uno è tutti”, continua l´invincibile grillino.

Perché 2 (per gli occhi dei nostri figli). Ma Barillari lo fa innanzitutto per il figlio, per il mondo che verrà: “So perfettamente che un giorno si chiederanno: ma erano sommersi da rifiuti, inquinamento, ingiustizie, corruzione, degrado…e cosa hanno fatto loro, nel 2012, per evitare tutto questo ? La risposta la dobbiamo dare oggi, adesso, senza più rinvii o esitazioni o inutili compromessi sempre al ribasso”.

Perché 3 (per combattere la corruzione del potere) Non fatevi strane idee. Lui che si definisce “hacktivista per i diritti umani” non è alla ricerca del potere: “L´arrivismo, l´avidità, il protagonismo, non sono nel mio dna”, ha dichiarato. Certo, lo sa bene: “So che il potere affascina, corrompe lentamente e nessuno ne è immune: per questo anch´io credo che ogni portavoce debba essere assolutamente temporaneo”.

Perché 4 (per smetterla con i compromessi) Barillari vuole rivoltare l´Italia come un calzino, e le condizioni secondo lui ci sono: “E´ la tempesta perfetta. È il momento di trasformare il senso comune di rivolta e la feroce rabbia contro i partiti e contro la vecchia politica economica che ha causato/guadagnato dalla crisi, in una proposta prorompente di un nuovo modello di sviluppo”. Come? Pensando un mondo nuovo: “Piste ciclabili, decrescita, finanza etica, riuso e riciclo, commercio equo, gas e produzioni locali a km0, distretti di economia solidale, ecc.. Senza più compromessi con chi guadagna dallo sfruttamento dell´uomo, degli animali e del pianeta”.

Perché 5 (per lottare insieme contro tutte le mafie)Il grillino candidato alla Regione Lazio non ha paura di scontrarsi per difendere le idee nelle quali crede: “E la mia storia personale, ciò che ho fatto in passato parla per me: ho fatto tante battaglie sempre per gli stessi valori in cui credo fermamente, dando tutto me stesso. Mi sono tirato indietro solo quando chi doveva stare al mio fianco mi ha lasciato solo, spesso per mancanza di coraggio nell´andare fino in fondo a cambiare le regole (vedi l´esperienza nel sindacato). Quindi se vogliamo giocare, ci giochiamo tutti, fino alla fine”, conclude Barillari la sua lista dei perché.

Prossime tappe

“Il 3 e 4 febbraio (o qualunque nuova data si inventeranno) il Movimento 5 Stelle Lazio ci sarà e votandolo le persone perbene del Lazio metteranno finalmente cittadini onesti dentro il Consiglio Regionale. Ci vediamo in Regione e per loro non sarà un piacere”, parola di Grillo.

 


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