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Inps, ecco i veri numeri sugli esodati

Per assicurarsi la benevolenza di Papa Francesco e magari anche protezione celeste ancora più attenta, il premier Matteo Renzi, nei giorni scorsi, aveva proposto di iniziare le riunioni del Consiglio dei ministri con una preghiera. Subito erano insorti i ministri ex comunisti al grido: “Ci hai fatto fare di tutto, ma non riuscirai a trasformarci in baciapile’’. Era intervenuto, allora, Paolo Gentiloni che non è solo capo della diplomazia, ma persona di profonda cultura letteraria. Il ministro ha proposto di iniziare le sedute con un’invocazione, ricavata dall’adattamento di un aforisma di Pietro Trapassi detto il Metastasio (Roma 1698 – Vienna 1782). Così, subito dopo il suono della campanella, i ministri si alzano e intonano in coro: “Dovunque il guardo io giro/ grande Matteo ti vedo/ nelle opere tue ti ammiro/ ti riconosco in me/ La terra, il mar, le sfere/ parlan del tuo potere/ tu sei presente in tutto/ ma più lo sei in me’’. Poi cominciano i lavori in un clima sereno e devoto.

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Nel contesto della Legge di stabilità si è ripresentato il tormentone degli esodati, in vista di una settima salvaguardia. Ma come stanno veramente le cose per quanto riguarda i sei interventi realizzati a partire dal 2012? Il numero limite dei soggetti interessati era di 170.230. L’Inps ha raccolto 115.880 certificazioni. Le domande respinte ammontano a 51.518. Sono giacenti, in attesa di essere esaminate, 5.566 domande, mentre sono stati liquidati, sulla base delle regole precedenti la riforma Fornero, 83.396 trattamenti. Si tratta, in larga maggioranza, di pensioni anticipate/anzianità, che, come scrive l’Istituto, ‘’vengono liquidate ad individui con carriere più complete e quindi principalmente ad uomini residenti al Nord’’.

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Se siete in affari con qualcuno, il quale, all’improvviso, decide di non rispettare più gli impegni che ha assunto con voi, potrà capitare che gli facciate qualche telefonata adirata o che minacciate di promuovere delle azioni legali nei suoi confronti  per tutelare i vostri legittimi interessi. Bene. Nella vicenda della c.d. colata di Idice, ridente frazione di S. Lazzaro di Savena (Bo), un gruppo di aziende edili, cooperative e private, hanno vista sfumare un appalto, a lungo negoziato con la precedente amministrazione comunale, per la costruzione di un nuovo quartiere dotato di ben cinquecento appartamenti. Roba da mandare a gambe all’aria i bilanci delle imprese. Al di là di voler giudicare l’utilità di quell’insediamento, a noi sembra ovvio che i rappresentanti del consorzio di imprese abbiano protestato e annunciato di rivolgersi alla magistratura per tutelare quello che ritenevano il loro buon diritto; magari, anche ricordando le responsabilità patrimoniali a cui potevano andare incontro gli amministratori comunali. Eppure costoro sono indagati oggi per minacce. Non sapremmo che altro aggiungere.

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