Non è facile amministrare Firenze dopo l’ingombrante eredità di Matteo Renzi. Eppure Dario Nardella – sindaco da maggio 2014 con l’82% di preferenze – cerca di lasciare il segno. E, come il premier, punta per il rilancio della città toscana sull’attrazione dei capitali esteri.
IL GABINETTO DI MANAGER
Non a caso ha allestito “un gran consiglio” con le 15 multinazionali che operano nel territorio come General Electric, Menarini, Selex, Gucci, Ferragamo, e gli americani della Eli Lilly. Una sorta di gabinetto di manager che operano in simbiosi con il primo cittadino, magari suscitando l’interesse di fondi esteri d’investimento o di quei paesi che vogliono scommettere su Firenze e il suo hinterland.
GLI ULTIMI INCONTRI
Ecco spiegato (i contatti ancora in corso), l’interessamento di Meridian Capital, un maxi fondo russo che opera principalmente nel settore immobiliare, per l’acquisto di alcuni edifici nel centro storico, di alcune caserme in disuso e dello stabilimento della ex Manifattura Tabacchi. Ma non solo. Anche i cinesi hanno già bussato alla porta del sindaco Nardella: la scorsa settimana, grazie a un’iniziativa organizzata dall’Ice e dalla Confindustria, 47 imprenditori tra cui anche Jack Ma, fondatore di Alibaba Group, il colosso dell’e-commerce asiatico, dopo aver incontrato Matteo Renzi a Palazzo Chigi hanno fatto “una seconda tappa obbligata” a Firenze a Palazzo Vecchio con Nardella, pronto a sottolineare i numeri positivi della sua città e dell’area metropolitana: prodotto interno lordo di 32 miliardi di euro, pari al 2,5% di quello nazionale e una disoccupazione appena del 7,3% ben al di sotto della media nazionale del 12%.
L’ATTIVISMO DEI CINESI
I cinesi hanno risposto annunciando un investimento di 6 milioni di euro per rilevare un palazzo ottocentesco dove un tempo vi era la Casa dei Gesuiti e dove ora nascerà una succursale dell’Università Tongij di Shanghai per formare studenti sia cinesi che italiani. E non solo. Imprenditori cinesi si trovano anche nell’Associazione Partners di Palazzo Strozzi con il gruppo Zoomlion che opera nel campo dell’edilizia con ramificazioni anche nel settore della sanità.
IL SOGNO DI NARDELLA
Tutto questo attivismo – secondo il primo cittadino – si dovrebbe concludere con la realizzazione di un progetto ambizioso: fare di Firenze non solo l’hub per gli investimenti stranieri ma la città capitale pronta ad ospitare nel 2018 il G8 della cultura. Un’idea di cui Nardella ha parlato con il ministro Dario Franceschini ricevendone una sorta di benedizione. Sarebbe un gran colpo, certo, che si può raggiungere per il primo cittadino senza mollare la presa sul tema delle infrastrutture. Che passano per il rilancio dell’aeroporto di Peretola, da sempre in lotta con quello pisano, che punta a raccogliere 4 milioni di passeggeri annui e dalla realizzazione del doppio tunnel dell’alta velocità, sette chilometri sotto la città che dividono come non mai le associazioni ambientaliste da chi sogna una Firenze sempre più centrale nel panorama politico economico nazionale.