Ma quali scuse? Tony Blair finisce in bruttezza. Saranno le consulenze miliardiarie e inutili o forse lo sciccoso rinascimento amoroso in vecchiaia con cui sta allietando la fase attuale della sua vita, ma Blair offende se stesso, la storia e la verità. Lui si scusa non per l’intervento in Iraq ma per due cose: per le armi di distruzione di massa che non c’erano; per la nascita dell’Isis che lui attribuisce alle conseguenze della “coalizione dei volenterosi”. Due bugie. Insopportabili. Non è vero che il motivo dominante dell’intervento in Iraq erano le armi di distruzione di massa. Era ben altro: l’esistenza di una dittatura, quella di Saddam, che saldandosi con il terrorismo globale dei sunniti di Al Qaida era diventata un fattore di destabilizzazione internazionale gravissimo. I costi dell’intervento e della liquidazione di Saddam? Immensamente minori dei costi del non intervento in una situazione uguale ma di segno rovesciato: la Siria di Assad. Dopo 250.000 morti, immensamente di più dei morti in Iraq per la guerra di Bush e Blair, oggi ci si pente del mancato intervento dell’Occidente, ci si pente di aver lasciato spazio alla Russia, ci si pente di essersi accontentati dell’ipocrito accordino con Assad sulle sue “armi di distruzione di massa” (armi chimiche). Dopo l’accordino e il non intervento di Obama, è successa una carneficina cui va aggiunta la migrazione di massa dei profughi siriani. Tutti costi del “non intervento” in Siria neanche lontanamente paragonabili ai costi dell’intervento in Iraq che invece portò, comunque, alla fine della dittatura, dei suoi disegni di destabilizzazione, di Al Qaida e della sua strategia di attentati nel cuore dell’Occidente. Quanto all’Isis. È vero l’opposto delle ridicole scuse di Blair. Guardasse le date e la sequenza degli eventi. Tutto nasce dall’abbandono dell’Iraq che Bush e Blair incautamente iniziano e che Obama rende definitivo, condendolo con la strategia codarda, guerrafondaia (perché incoraggia violenti, dittatori, terroristi e fondamentalisti ) dello”stay behind”. Solo dopo e grazie a quell’abbandono si scatena il genocidio in Siria, si infiamma la guerra civile islamica tra sciiti e sunniti e nasce l’Isis. Quindi le scuse di Blair sono solo pelose (Giuliano Ferrara), non dovute e per niente dignitose.
Perché non scuso Blair sull’Irak
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