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Berlusconi, Tavecchio e Vaticano. Le mie punture di spillo

Aurelio De Laurentiis e Carlo Tavecchio

Carlo Tavecchio è un inguaribile gaffeur. Le sue battute su omosessuali ed ebrei rivelano una subcultura di pregiudizi radicati nella sua generazione, che troppo spesso sfugge a quei  criteri del “politicamente corretto’’ a cui dovrebbe attenersi una persona nella sua posizione. La battuta sugli ebrei ha suscitato persino delle proteste di carattere diplomatico. L’ultima gaffe di Tavecchio è rimbalzata per giorni sulle prime pagine e nei tg. Certamente Tavecchio avrebbe suscitato meno scalpore se, in sede Fifa, avesse votato per l’esclusione delle squadre israeliane dalle competizioni internazionali. Una parte consistente di quelli che oggi lo criticano avrebbe apprezzato il suo gesto.

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E’ più grave fare un’affermazione volgare sugli ebrei o firmare, insieme ad altri, un appello per il boicottaggio culturale ed economico di Israele?

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Nella rubrica ‘’Particelle elementari’’ (sul Corriere della sera di lunedì scorso) Pierluigi Battista traccia un bilancio veritiero ed inquietante sullo stato della giustizia in Italia. Si parva licet, l’articolo (con il titolo ‘’La nostalgia per i giudici non in cerca di notorietà’’) mi ha ricordato un romanzo di Antonio Tabucchi (‘’Sostiene Pereira’’, Feltrinelli 1994) da cui venne tratto, l’anno dopo, anche un film diretto da Roberto Faenza ed interpretato (fu uno degli ultimi) dal grande Marcello MastroianniPereira è un giornalista che, a Lisbona nel 1934,  durante la dittatura salazariana, riesce a far pubblicare, sul suo quotidiano, un articolo di accusa del regime. A scanso di equivoci premetto subito che non intendo fare paragoni  tra le diverse fasi storiche e situazioni politiche; tra il Portogallo di ieri e l’Italia di oggi.  Da noi un Salazar (ancora?) non si è visto. Ma è comunque rischioso, per un giornalista, sfidare apertamente la strisciante (e vendicativa) “onnipotenza delle toghe’’.  Ci può sempre scappare qualche frase “smozzicata’’ da un’intercettazione telefonica “a strascico’’, data in pasto al pubblico.

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I ‘’corvi’’ volano in Vaticano. Ma lì, almeno, chi sottrae dei documenti riservati per passarli ai giornalisti, finisce in galera.

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Domenica 8 novembre Silvio Berlusconi sarà a Bologna a “baciare la pantofola’’ di Matteo Salvini?  Sarà un ‘’8 settembre’’ di Forza Italia celebrato due mesi dopo.

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