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Perché sono vergognosi gli agguati tv ai prelati per l’Affittopoli vaticana

E’ vomitevole che dei Principi della Chiesa e degli autorevoli prelati vengano letteralmente aggrediti, per strada, da troupe televisive, mentre sui talk show serali si parla soltanto della “affittopoli vaticana’’. I cardinali e i monsignori hanno degli incarichi nel governo e nell’amministrazione della Chiesa e – secondo quanto stabilisce il diritto canonico – ricevono ‘’un beneficio’’ equipollente “all’ufficio’’ cui sono preposti, con l’obiettivo di assicurare loro una vita dignitosa. A loro  disposizione vi è del personale di segreteria e di servizio, che convive nelle loro stesse residenze. Questi anziani sacerdoti sono sottoposti a un linciaggio mediatico perché si sono attenuti a regole, che nessuno ha cambiato, ma che vengono giudicate all’improvviso immorali.

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Cominciò così  – come lotta ai privilegi  – anche la “rivoluzione culturale’’ cinese. Oggi quella fase è bollata come un’epoca di soprusi e nefandezze. Come una delle pagine più buie della recente storia della Cina popolare.

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Liberati all’indomani i facinorosi arrestati dalle Forze dell’Ordine durante gli scontri dell’8 novembre a Bologna. Si vede che i magistrati hanno condiviso la tesi per cui questi teppisti in realtà volevano soltanto difendere Bologna dall’Invasione della Lega. Compiendo quindi un’azione meritoria di alto valore civile.

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Quando era ancora in vigore la leva obbligatoria i giovani venivano sottoposti, intorno ai 18 anni, a una visita medica (assai poco rispettosa, in verità, della loro privacy). La (sub)cultura maschilista del tempo si avvaleva di una battuta di stampo sessista rivolta ai riformati e a quelli dichiarati “rivedibili’’: “Chi non è abile per il Re (non si faceva caso che nel frattempo era stata istituita la Repubblica), non lo è neppure per la Regina’’. Oggi, in presenza di irriducibili ottantenni che insistono per continuare a svolgere un ruolo primario sulla scena politica, potremmo invertire la metafora: “Chi non è abile per la Regina non lo è neppure per il Re’’.

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