“Devono essere escluse le persone fisiche che non fanno valere una specifica pretesa, direttamente o indirettamente connessa ai fatti contestati, e prospettano invece lesioni generiche, frutto di indeterminata cattiva gestione della res pubblica, sì da non consentire di ritenere sussistente il nesso di causalità tra le condotte addebitate e il danno ipotetico da loro prospettato”. I giudici della X sezione penale del tribunale di Roma spiegano così il provvedimento preso nella notte rispetto alla costituzione di parte civile nel processo Mafia Capitale.
La ammissione di 23 istanze e l’esclusione di 42 richieste è il ritratto di una decisione arrivata dopo oltre cinque ore di camera di consiglio ed arrivata in una aula bunker di Rebibbia assonnata e stanca. I giudici spiegano che “per i singoli che hanno avanzato richiesta come membri del parlamento (come la parlamentare Roberta Lombardi di M5s) va ricordato che la legittimazione processuale spetterebbe all’ente”. Rispetto ai singoli “che hanno avanzato richiesta quali membri di consigli comunali o municipali o di commissione comunali, la richiesta di costituzione del Comune di Roma deve ritenersi assorbente. E infatti suddetti consiglieri sono membri di articolazioni interne del comune privi di interesse autonomo e differenziato rispetto a quello del Comune”.
Il collegio presieduto da Rosanna Ianniello ha ammesso oltre al Comune di Roma, Regione Lazio e ministero degli Interni anche il Comune di Sant’Oreste, le amministrazioni giudiziarie delle società sequestrate, Ama Spa, Pd Unione regionale Lazio (con riferimento al danno morale nei confronti dei soli imputati iscritti o eletti nelle liste del partito), Fallimento Unibar, Eur Spa, Associazione Antonino Caponnetto, Associazione Libera, Sos Impresa, Cittadinanzattiva Onlus, Centro di iniziativa per la legalità democratica, associazione Nazionale Vittime di usura estorsione e racket, Ambulatorio Antiusur Onlus, Associazione Antimafie e Antiracket Paolo Borsellino, Fai Antiusura Ostia Volare Onlus, Associazione Fai Antiracket-Antiusura Roma-Agisa Onlus, Legacoopsociali, Associazioni Nazionale delle Cooperative sociali, Consorzio Calatino Terra di Accoglienza, Associazione Forum delle Associazioni antiusura e Consorzio Castel Porziano 98.
Quelli non ammessi sono: Camera di Commercio di Roma, Confindustria, Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione Antiracket italiana, Società Cooperativa Capodarco, Associazione Movimento difesa del cittadino, Assoconsum, Associazione movimento consumatori, Associazione Codici-Onlus Centro per i diritti del cittadino, il Codacons, Legambiente.
Nel provvedimento di oltre venti pagine il tribunale spiega che “sono stati accolti gli enti o associazioni che, in base agli statuti e agli costitutivi, sono specificamente preposti alla lotta e alla prevenzione dei fenomeni mafiosi, alla realizzazione di alternative al fenomeno mafioso stesso, alla solidarietà ed assistenza nei confronti delle vittime della mafia, nonchè al contrasto dei fenomeni di corruttela, estorsione e usura che arrecano pregiudizio all’ordinato e pacifico svolgimento della convivenza sociale”.
Sono stati invece esclusi dal processo ‘Mafia Capitale’ quegli enti “dediti per statuto ad attività anche finalizzate a migliorare genericamente il rapporto tra cittadino e pa, essenzialmente di studio e di ricerca e dunque non specificamente danneggiati dai reati contestati”. Altri, enti specie quelli che tutelano i consumatori in particolari sono stati esclusi dalle parti civili “perché si limitano soltanto ad ipotizzare un danno di tipo generico e privo di concreta connotazione”.
(Foto: Imagoeconomica/Stefano Carofei)
(Testo: Askanews)