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Posso elogiare (un po’) Marianna Madia?

Un celebre personaggio di Molière, alquanto sgrammaticato benché benestante, si rivolge a un letterato per scrivere e inviare un biglietto a una signora. Costui gli chiede se vuole usare dei versi o la prosa. Il personaggio risponde che non ha la pretesa di avvalersi di nessuno dei due stili, ma limitarsi a scrivere una lettera normale. Il suo interlocutore replica che questa normalità si chiama prosa. Il nostro allora si compiace con se stesso per aver sempre fatto, a sua insaputa, della prosa per tutta la vita. Una reazione analoga la devono aver avuta sia Buzzi che Carminati quando hanno scoperto che il loro sodalizio di bustarellari in realtà si chiamava associazione di stampo mafioso.

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Che la serpe dell’antipolitica abbia seminato ovunque uova avvelenate lo si capisce anche da un episodio apparentemente insignificante. Avendo apprezzato un intervento del ministro Marianna Madia in occasione di un convegno universitario sulla riforma della pubblica amministrazione, ho ritenuto corretto dedicare a Madia, che conosco da anni, parole di compiacimento sul mio blog. In tanti hanno pensato che stessi facendo dell’ironia.

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Ci sono personalità che sono candidate a tutto. Se poi qualche candidatura non viene considerata ci pensano loro a farsi avanti. E’ il caso di Franco Gabrielli a cui piacerebbe diventare Capo della Polizia. E lo fa sapere attraverso una intervista a un grande quotidiano.

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Tra qualche mese diventerò nonno di un maschietto. A volte mi fermo a pensare al mondo in crescerà e vivrà questo nipote. Subito dopo mi viene in mente che io sono nato nel 1941. E mi consolo per lui.

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