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Renzi, i leader e il Censis

“La cultura e l’identità politica del leader possono essere vaghe; l’inquadramento delle diverse misure all’interno di un disegno organico e di lungo periodo  non sembra indispensabile; fa premio lo stile agile e baldanzoso che prelude all’azione immediata, anziché la tesaurizzazione dell’esperienza passata;  il tempo lungo delle deliberazioni democratiche lascia il posto alla decretazione d’urgenza e ai voti di fiducia; all’imperativo categorico della performance delle riforme corrisponde la fluttuazione degli indici di consenso nei sondaggi di opinione’’. A chi si riferisce questo brano del 49° Rapporto del CENSIS?

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“Vedi Napoli e poi muori’’. Così si diceva un tempo. In verità l’Italia ha molte più ‘’bellezze’’ da offrire al mondo. Secondo un importante sito informativo Usa, Buzzfeed,  vi sono ben 49 borghi italiani da inserire nella propria bucket list (l’elenco delle cose da fare prima di morire).

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Della strage di Monaco ’72  (quando i fedayn dell’OLP fecero un’incursione negli alloggi della squadra olimpionica israeliana prendendo ben 11 ostaggi poi trucidati) si diede, allora, una versione rivolta ad attribuire ai servizi di sicurezza della Germania (che certo non brillarono per efficienza) gran parte della responsabilità della strage, come se il commando palestinese fosse stato indotto da quegli errori ad eliminare gli ostaggi. Oggi sappiamo (si veda il Corriere della Sera del 3 dicembre) che quei poveri ragazzi, prima di essere sterminati, furono brutalmente torturati, soltanto perché erano ebrei. Il premier israeliano Golda Meir ordinò al Mossad di entrare in azione, di scovare ed uccidere uno per uno gli assassini. Come venne  fatto. Anche per questi motivi Israele è un grande Paese.

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Abbiamo ricordato quell’episodio (e la reazione israeliana) dopo aver letto l’articolo di Valerio Onida che, sempre sul Corriere della Sera del 3 dicembre, ha citato una frase “politicamente corretta’’ di un magistrato israeliano (a proposito di  come deve comportarsi un giudice di fronte al terrorismo) per replicare ad Angelo Panebianco, che si era chiesto, alcuni giorni prima, quale sarà la linea di condotta della magistratura italiana nel reagire alla sfida che il fondamentalismo islamico ha lanciato al mondo occidentale.

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