Sono sempre le democrazie ad arrendersi alle soluzioni autoritarie. Dopo la “marcia su Roma’’ (e dintorni) del 28 ottobre 1922 – una prova di forza che l’Esercito avrebbe potuto sventare con quattro fucilate in aria – Benito Mussolini ricevette dal Re l’incarico di formare un governo di coalizione che, alla Camera dei deputati, ottenne 306 voti favorevoli, 116 contrari e 7 astenuti. Al Senato 196 a favore e 19 contro. I fascisti avevano solo 36 deputati su 508 a Montecitorio e 2 senatori su 400 a Palazzo Madama.
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Mussolini aveva 39 anni: il più giovane (fino ad allora) della storia d’Italia e il primo a non essere laureato.
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Ben presto Raffaele Cantone comincerà a camminare sulle acque, a moltiplicare i pani e i pesci, a resuscitare i defunti, a restituire la favella ai muti e l’udito ai sordi, a sanare i lebbrosi e gli indemoniati.
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Legge di stabilità 2016. Che cosa dire del numero dei commi? “Mille non più mille’’.
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E se i deputati avessero salvato Maria Elena Boschi soltanto per poterla baciare, col pretesto di complimentarsi con lei?
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Denis Verdini annuncia che raddoppierà il numero dei parlamentari che aderiranno all’ALA. ‘’E vola, vola, vola e vola lu pavone…..’’.
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“Donazione volontaria, non risarcimento’’: così il cardinale Tarcisio Bertone ha commentato l’erogazione di 150mila euro all’Ospedale Bambin Gesù di Roma. Diversa la versione della presidente Mariella Enoc secondo la quale “quello che è successo ha costituito un danno per il Bambin Gesù’’.
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Matteo Renzi ha accusato i deputati del M5S di fare opposizione soltanto davanti agli schermi televisivi. Lui invece con la tv governa.