L’approssimarsi delle elezioni amministrative crea subbuglio nell’area centrista dove spuntano come funghi associazioni, partitini e movimenti, complice la confusione in cui è immersa quell’area politica dopo la fine dell’esperienza del Pdl, lo scivolamento verso la destra salviniana di Forza Italia e lo sfaldamento di Ncd. In questa fase, l’unica faglia lungo la quale si posizionano i vari esponenti di centro sembra essere la propria collocazione politica rispetto a Matteo Renzi. Pro o contro, un po’ come accadeva con Silvio Berlusconi.
COSA COMBINANO NCD E UDC
Il Nuovo Centrodestra in quanto tale non esiste più. E a sottolinearlo è un esponente di punta di quel partito come la ministra alla Salute Beatrice Lorenzin che alla recente iniziativa “Con i popolari contro i populismi” ha detto chiaro e tondo come la “d” di destra appartenga a una fase del passato. Sapendo di doversi guardare le spalle da Denis Verdini, che con la sua Ala punta a intercettare i transfughi forzisti e acquisire sempre più potere al Senato per tenere in piedi il Governo, i leader di Area Popolare Angelino Alfano (Ncd) e Lorenzo Cesa (Udc) – come rivelato qui da Formiche.net – ipotizzano un partito di centro ancorato al Ppe a Bruxelles ma alleato a Roma con il Pd renziano.
TOSI VIRA VERSO RENZI
La novità degli ultimi giorni è data dal fatto che nel dibattito tra Udc e Ncd per la creazione di un nuovo soggetto politico centrista filorenziano sia entrato anche Flavio Tosi con il suo partito Fare!. Il sindaco di Verona dopo essere stato cacciato dal Carroccio si muove in una direzione orgogliosamente contraria a quella di Matteo Salvini, nei mesi scorsi ha aperto a una collaborazione con Renzi sulle riforme in Parlamento, ha trovato l’intesa con i centristi nel sostegno a Giulio Prosperetti come nuovo giudice costituzionale e da giorni i suoi parlamentari non fanno che rivendicare l’approvazione di emendamenti alla Legge di Stabilità da loro proposti. Così da sottolineare i risultati raggiunti nell’ambito di una collaborazione con il Governo. D’altronde, che Tosi si stesse in parte reinventando renziano Formiche.net lo aveva già scritto qualche tempo fa.
Tuttavia non è un mistero che il sindaco scaligero avesse aperto un dialogo con quei centristi alternativi a Renzi, e in particolare con Corrado Passera e Gaetano Quagliariello. Nel settembre scorso si era addirittura presentato a Cortina alla convention dei Conservatori & Riformisti di Raffele Fitto chiedendo primarie per il centrodestra e un manifesto programmatico condiviso. Era pure spuntata l’ipotesi di gruppi unici alla Camera e al Senato con i seguaci dell’ex governatore pugliese, ma poi non se n’è fatto nulla. Il motivo? Tosi ha iniziato a virare a sinistra verso Renzi, come conferma il nuovo tavolo con Udc e Ncd (Cesa ha annunciato un incontro a tre).
PASSERA METTE PIEDE AL SENATO
Nel frattempo sul fronte antirenziano Italia Unica è riuscita a mettere piede in Parlamento. Il movimento dell’ex ministro Passera può contare su un rappresentante alla Camera come Guglielmo Vaccaro, ex deputato lettiano del Pd ora iscritto al Gruppo Misto. Al Senato è presente Quagliariello, che pur tenendosi le mani libere con il suo movimento Idea è in stretta sinergia con Passera (qui la ricostruzione di Formiche.net) e ha sottoscritto il Patto di Orvieto con Carlo Giovanardi (Popolari Liberali), Mario Mauro (Popolari per l’Italia) ed Ettore Bonalberti (Alef-Liberi e forti) per la ricostruzione di un’area centrista schierata nel centrodestra. E al Patto di Orvieto si è associato l’ex Ncd, Nicolò Mardegan, ora presidente del movimento NoixMilano che punta a coagulare un ampio fronte dei moderati in chiave anti Pd (Salvini ha partecipato all’ultima manifestazione di NoixMilano).
L’UDC CONFERMA L’ALLEANZA COL PD
Guardando in casa Udc, a confermare la linea di alleanza col Pd in vista della prossima tornata elettorale è la scelta di Cesa di affidare a Giuseppe De Mita l’incarico di coordinatore per le amministrative 2016, in accordo con i segretari provinciali. Di fatto, il partito dello scudocrociato si affida al deputato e nipote di Ciriaco De Mita, con il quale è stato fautore della rocambolesca alleanza di centrosinistra in Campania con Vincenzo De Luca. “Pur essendoci l’esigenza di un soggetto politico che dia voce all’area degli inquieti – ha però precisato De Mita junior – , fino ad ora questa ipotesi non si è realizzata perché ogni fase di avvio è stata ispirata da convenienze personali e contingenti che hanno ridotto questi sforzi ad insignificanti agglomerati di sigle”.