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Atlantic 1, intoppo Telecom Italia per il fondo di De Agostini

I partecipanti del Fondo Atlantic 1 di Idea Fimit sgr sono chiamati a raccolta in assemblea il giorno 21 gennaio 2016 per decidere se prorogare al 31 dicembre del 2019 la durata del fondo stesso rispetto all’attuale scadenza fissata al 31 dicembre dell’anno prossimo. Da ricordare che gli azionisti di Idea Fimit, la società di gestione collocata a monte del Fondo Atlantic 1, quotato sull’apposito segmento di Borsa, sono il gruppo De Agostini, socio di controllo con il 64%, l’Inps, con circa il 30%, ed Enasarco, la cassa previdenziale degli agenti e dei rappresentanti di commercio, con quasi il 6 per cento.

I MOTIVI DELLA PROROGA

Ma quali sono i motivi della richiesta di proroga della scadenza di Atlantic 1? In un comunicato dello scorso 18 dicembre, la società attiva nel settore immobiliare Idea Fimit spiegava che “un orizzonte di tempo più ampio per la dismissione del portafoglio del fondo possa consentire, per un verso, la realizzazione di interventi di valorizzazione (sia in termini di miglioramento delle caratteristiche tecniche degli immobili, che della relativa situazione locativa) e per altro verso, di intercettare l’ormai da tempo atteso, miglioramento delle condizioni di mercato. In ogni caso – aggiungeva la nota – la modifica del regolamento, comportante l’incremento della durata del fondo, sarà soggetta all’autorizzazione della Banca d’Italia”.

A spiegare ancora meglio la decisione di proporre una proroga della durata del Fondo Atlantic 1 è la relazione illustrativa predisposta dalla stessa società immobiliare in vista dell’assemblea del 21 gennaio. “Nel corso dell’esercizio 2015 – si legge nel documento – in relazione a un’importante componente del portafoglio immobiliare sono intervenuti fattori che hanno pesantemente influenzato gli esiti dell’attività di commercializzazione svolta, modificando i presupposti della strategia predefinita”.

LO ZAMPINO DI TELECOM

In particolare, si sottolinea, “le difficoltà sopravvenute in relazione all’approssimarsi di scadenze contrattuali per il rinnovo di importanti contratti di locazione, la disdetta pervenuta da Telecom Italia in relazione all’immobile sito in Roma, Via Cristoforo Colombo 142, l’esito della procedura competitiva svolta in relazione al portafoglio degli immobili locati a Gs spa e la disdetta del contratto di locazione per una importante superficie dell’immobile sito in Milano, Piazza Cavour 2, hanno riguardato 19 immobili per un valore di mercato (open market value al 30 giugno 2015) di 428,5 milioni di euro circa (pari al 74,5% del portafoglio)”.

Insomma, una serie di disdette e di eventi non particolarmente fortunati che giustificano più tempo per gestire al meglio gli immobili del Fondo Atlantic 1. Non a caso, aggiunge subito dopo il documento, “alla luce di tutto quanto sopra, un orizzonte di tempo più ampio per la dismissione del portafoglio per un verso consentirebbe di operare interventi di valorizzazione (sia in termini di miglioramento delle caratteristiche tecniche degli immobili bisognosi di intervento che della relativa situazione locativa) finalizzati a una migliore dismissione degli asset e, inoltre, potrebbe anche consentire di intercettare l’ormai da tempo atteso miglioramento delle condizioni di mercato che, pur presentando segnali di ripresa, appare tuttora caratterizzato da notevoli vischiosità, che spesso non consentono di realizzare transazioni a condizioni in linea con le attese”. Inoltre, spiega sempre la relazione predisposta in vista dell’assemblea, Idea Fimit conta di sfruttare il maggiore lasso di tempo per la negoziazione di un nuovo piano di finanziamento con le banche “alle migliori condizioni di mercato, con una copertura sino al 30 giugno 2019”.

NON È LA PRIMA VOLTA

La durata del Fondo Atlantic 1, operativo dal primo giugno 2006, era inizialmente stata fissata al 31 dicembre 2013. Poi, però, tra l’agosto e l’ottobre del 2013, la società di gestione del risparmio (sgr) aveva modificato il regolamento del fondo introducendo una facoltà di proroga di tre anni della durata, “per assicurare all’attività gestoria un orizzonte temporale meno ristretto rispetto a quello inizialmente previsto, tenuto conto sia della composizione del patrimonio del fondo, sia della situazione del mercato immobiliare e del credito”. In altri termini, già nel 2013, a causa delle difficili condizioni del mercato (decisamente peggiori da quelle del 2006), la scadenza era stata prorogata dalla fine del 2013 alla fine del 2016. E ora, praticamente per lo stesso motivo, si chiede di arrivare fino alla fine del 2019.



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