Nei giorni scorsi, il Governatore del Veneto Luca Zaia ha nominato – per il triennio 2016/2018 – 9 Direttori Generali delle ASL venete, che prenderanno il posto dei 21 DG precedenti. Costoro dovranno fare il lavoro dei 21 Colleghi precedenti. Più lavoro, stessa paga, inferiore a quella media degli altri DG d’Italia. Lavoreranno di più, ma non solo. Dovranno fare miracoli. Infatti Zaia gli ha posto come obiettivo da realizzare (in tempi stretti) alcune quisquiglie.
Quali? “L’abbattimento delle liste di attesa; l’ottimizzazione del lavoro in Pronto Soccorso; il miglioramento della qualità delle cure; una rete di cure sempre più efficiente sul territorio” (L. Zaia, l’Arena, 5/01/16, pag.17).
Ci mancava solo che chiedesse loro di “far vincere di nuovo lo scudetto al Verona 2015-2016 e di portare in serie A il Vicenza”, ha commentato un mio conoscente. Buontempone. Comunque, compiti immani. Perché irrealizzabili. Non solo in Veneto, ma in qualunque altra sanità in giro per l’orbe terraqueo.
Di una cosa siamo certi. Che Luca Zaia non ha letto il Comma 219 dell’Articolo 1 della legge 208/2015, detta anche Legge di stabilità. È il comma che conferma il blocco assoluto delle assunzioni dei dirigenti della P.A. per l’anno 2016. In questa morsa ricadono in pieno anche regioni ed enti locali (L.Olivieri, Italia Oggi del 5/01/16).
Se è così e se la sanità veneta è largamente carente di medici e di infermieri, come potranno i DG rispettare gli impegni presi con Zaia? Anzi, chiediamo loro se, prima di firmare i 7 contratti che li riguardano, hanno per caso letto il comma citato.
Siamo convinti che non l’abbiano fatto. Perciò, alla fine della fiera, non riceveranno incentivi legati ai risultati positivi, ma dovranno “accontentarsi” del salario “fisso”, che sarà ampiamente decurtato dalle pesanti assicurazioni sul rischio professionale personale, che saranno costretti a stipulare.
Potremmo essere più cattivi, ma – per carità regionale – ci fermiamo qui. Chi ha cervello per pensare, pensi e concluda il nostro ragionamento.
BOSCHI DOVE SEI?
Per giorni ci siamo preoccupati, Non c’erano, sui media, notizie della Boschi. Renzi di qua e di là, da Courmayeur a Roma ed a Milano.
Dai prati (che si sono innevati dopo la sua partenza) allo smog di Milano, per non mancare al selfie con Marchionne. Ferrari in borsa, ma in caduta libera, fino a quando – involatosi Renzi – il titolo si è un po’ ripreso.
Ma e la Boschi? Abbiamo saputo oggi dov’era, la biondina. A New York. La Ministra era a NY ed ha passato il Capodanno nell’East Village, nel ristorante-risotteria Melotti (Riseria veronese). Dicono le cronache che Ella abbia mangiato: polenta di riso; tris di risotti (all’anatra; al radicchio e formaggio Monte Veronese; all’Amarone) completato da un risotto all’Isolana. Il tutto bagnato con vino Amarone.
Insomma, un “pastone” degno di masse corporee più robuste di quella della ministra. Che non era sola, ma insieme a 5 amici. Chi erano costoro?