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Caro Renzi, non serve una nuova legge per licenziare gli statali “furbetti del badge”

Nuova mossa propagandistica di Matteo Renzi: saranno licenziati quelli che verranno colti in flagranza “con registrazioni elettroniche e visive’’ ad assentarsi dal lavoro dopo aver fatto un uso truffaldino del badge. Ma il Governo ha letto l’articolo 55-quater del dlgs n.165/2001 (il Testo Unico sul pubblico impiego)? Glielo ricordiamo noi di seguito: “1. Ferma la disciplina in tema di licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo e salve ulteriori ipotesi previste dal contratto collettivo, si applica comunque la sanzione disciplinare del licenziamento nei seguenti casi: a) falsa attestazione della presenza in servizio, mediante l’alterazione dei sistemi di rilevamento della presenza o con altre modalità fraudolente,ovvero giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia’’ (omissis).

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Silvio Berlusconi afferma che, senza la sua guida, Forza Italia starebbe a livello del 4%. Sarà anche vero. Il fatto è che, con lui, fatica a raggiungere ed a mantenere il 10%.

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Luigi Bisignani è uno che la sa lunga e vanta le entrature del caso. Al posto di Matteo Renzi non sottovaluterei l’avvertimento che Bisignani gli inviato con l’editoriale-lettera aperta de Il Tempo di domenica. “Caro Presidente Renzi – ha scritto – una tempesta perfetta sta per abbattersi sul Titanic del suo governo, con degli enormi iceberg che si vedono già nella nebbia e nel freddo sopraggiunto improvviso e che hanno nomi inquietanti: giustizia, Europa, banche, servizi segreti’’. E  poche righe dopo: “Se a questo «tintinnio di massoneria», tra l’ altro già evocato dal «Corriere della Sera», si aggiunge il lavoro di accertamento di più procure su persone a lei vicine, le onde iniziano a gonfiarsi paurosamente’’.

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Matteo Renzi versus Procure? Sarebbe un bel match. E se il premier fosse in grado di reggere la sfida e di spuntarla?

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Magistratura democratica ha aderito al Comitato del No nel referendum sulla (contro?)riforma costituzionale. Anche questo è un segnale da considerare con attenzione.

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