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Gandolfini, Cirinnà e Padre Pio

Continuano le polemiche sui 2 milioni di partecipanti al Family day. In tanti si sono affrettati a segnalare che al Circo Massimo non possono entrare più di 300-350mila persone. Chissà perché questi conti non li fanno anche in occasione delle manifestazioni sindacali. Nel “jour de la gloire ‘’ di Sergio Cofferati – il 23 marzo 2002 – durante la mobilitazione in difesa dell’articolo 18 dello Statuto, quando il Cinese, capelli al vento, arringò, sempre al Circo Massimo, il popolo della Cgil, i media accreditarono la versione di ben 3 milioni di manifestanti. Ad essere onesti va riconosciuto che, oltre al Circo Massimo, erano stracolme anche altre piazze romane e le strade adiacenti. Ma con quella esorbitante valutazione si è inflazionato il giudizio sulle adunate. Uno, da allora, non conta più per uno.

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La salma di San Pio (già Padre Pio da Petrelcina) sarà esposta a Roma in occasione del Giubileo. Nel dare la notizia i tg hanno curato degli ampi servizi mostrando le spoglie (racchiuse da una teca) del frate cappuccino a San Giovanni Rotondo. A me è capitato soltanto un’altra volta di osservare (sia pure in fotografia) reliquie “conservate’’ come quelle del Santo. A Mosca, nella Piazza Rossa, nel Mausoleo di Lenin. Absit iniuria verbis, naturalmente.

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Matteo Scipione Renzi, l’Africano.

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Le Francescheidi

“Come si permette questo Massimo Gandolfini di scomodare il Buon Dio in un comizio, senza chiedere il permesso a me?’’.

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