Effetto Iowa per Donald Trump, nel primo sondaggio a livello nazionale dopo le assemblee del 1° febbraio nello Stato del MidWest: il magnate dell’immobiliare resta in testa, ma, per Public Policy Polling, scende al 25% dal 34% di dicembre. I suoi due maggiori rivali, cioè i senatori Ted Cruz (Texas) e Marco Rubio (Florida), sono al 21% (rispettivamente dal 18 e dal 13%). L’ex neurochirurgo nero Ben Carson è all’11%, nessun altro aspirante alla nomination repubblicana supera il 5%.
Nel New Hampshire, invece, dove le primarie si faranno martedì 9 febbraio, Trump resta in testa nell’ultimo sondaggio Cnn-Wmur con il 29%, mentre Rubio con il 18% scavalca Cruz al 13%, confermando la sua ascesa dopo il terzo posto nell’Iowa. Il governatore dell’Ohio John Kasich ha un 12%, Jeb Bush un 10%.
In campo democratico, invece, tutti i rilevamenti confermano il netto vantaggio nel New Hampshire del senatore Bernie Sanders su Hillary Clinton, dell’ordine del 58% al 38% -fonte Nbc/WSJ/Marist dopo le assemblee nello Iowa.
Bernie e la Clinton, ennesimo duello
Il senatore e l’ex first lady si sono di nuovo affrontati in tv, sulla MsNbc, la scorsa notte. La Clinton ha confermato il suo pragmatismo, rifiutandosi di fare promesse “che non posso mantenere”, definendo irrealistico il piano per la sanità di Sanders e contestandogli la posizione sulle armi.
L’ex segretario di Stato ha poi evocato le battaglie da fare contro il razzismo, il sessismo, le discriminazioni, prima di scontrarsi con Sanders su chi può definirsi – o meno – progressista. I due hanno pure ‘litigato’ sull’appartenenza al partito democratico (il senatore del Vermont s’è spesso presentato come indipendente) e sul ruolo dell’establishment, sulla finanza e su Wall Street. La Clinton s’è confermata favorevole alla pena di morte, pur con molti distinguo; Sanders contrario.
Sul fronte della politica estera, nessuno dei due ha intenzione di inviare truppe in Medio Oriente, mentre ci sono differenze sul ritmo della normalizzazione delle relazioni con l’Iran, dopo l’accordo sul nucleare. Sanders non pensa che la Russia sia la maggiore minaccia per gli Stati Uniti (per lui, è la Corea del Nord). E la Clinton si difende nello scandalo email-gate (l’uso di un account privato quando era segretario di Stato), citando analoghi precedenti di segretari di Stato repubblicani.
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